Turchia alle urne per decidere sul “Superpresidenzialismo” di Erdogan

Quella che per l’Europa ed il mondo occidentale sarà una domenica pasquale come tante altre, la data del 16 aprile acquista invece in Turchia un significato unico. I 55 milioni d turchi sono infatti chiamati ad esprimersi su un referendum tanto voluto dal presidente in carica dal 2003, Recep Tayyip Erdogan. Il quesito è semplice: la Turchia deve essere una democrazia di stampo presidenziale? E qui più che di “stampo” o di “indole” si parla già di Superpresidenzialismo.

Fin dai primi del 2000 Erdogan ha cercato di far passare una legge che incentri nelle mani del presidente sempre maggiori poteri. Ora finalmente, con il raggiungimento del referendum, la decisione, non riuscendo a passare in senato, è finita in mano agli elettori. Secondo gli ultimi sondaggi è un testa a testa, con in vantaggio inizialmente il No, mentre ora sarebbe in rimonta il Si dei sostenitori del presidente.

Dopo il tentativo di colpo di Stato, dopo l’embargo della Russia e i numerosi incidenti a livello diplomatico, la Turchia irrompe ancora una volta alla ribalta internazionale. Ormai al nome di Erdogan è sempre più associato quello di Sultano, non dobbiamo quindi meravigliarci se egli sia il promotore di questa legge. Con lo Stato d’emergenza il presidente è riuscito ad eliminare elementi contrari al regime: professori, politici, scrittori, generali e soldati. Serve solo la vittoria di questo referendum per rendere Recep l’unico vero padrone della Turchia.

Il problema sarà però capire chi sosterrà chi: generalmente i nazionalisti sono a favore di un presidente forte, ma i Kemalisti, (alfieri della linea politica di Kemal Ataturk, opposta a quella più religiosa di Erdogan), con chi si schiereranno? E i Curdi? I fondamentalisti vicini ai fratelli musulmani appoggeranno il presidente Erodgan, mentre le froze moderate del paese? Tutti quesiti che avranno riposta nel risultato delle urne.

Resta il fatto che Erdogan sta tentandol’ultimo colpo gobbo: dopo essere riuscito a sventare il colpo di Stato grazie all’appoggio popolare, il presidente turco ha sempre più lavorato affinché la Turchia sembrasse isolata dal resto del mondo. Sentendosi isolati ed abbandonati dagli alleati storici, USA in primis, i turchi si  affideranno alle sue mani, o ai valori fondativi della patria ispirati da Kemal Atatürk?

(di Marco Franzoni)