Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

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Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

Gli uffici elettorali di Aleksej Navalny hanno invitato i cittadini di tutto il paese a partecipare alle proteste non autorizzate contro il governo della Russia.

Le proteste contro il governo così come le proteste pacifiche in Russia, necessitano di un permesso da parte delle autorità delle città in modo che esse siano messe nella condizione di tenere conto di eventuali problemi. Se non è stato ottenuto nessun permesso, allora l’azione civile viene considerata illegale. Indipendentemente da questa consuetudine, nel corso degli ultimi due giorni i manifestanti si sono riuniti a Mosca, Ekaterinbug, Novosibirsk e altri centri regionali.

Navalny ha ottenuto una formazione specifica come parte della sua educazione alla Yale University ed è attrezzato per organizzare ed effettuare operazioni del genere con un finanziamento garantito. I disordini pubblici che si svolgono in tutto il paese contengono tutti i criteri classici di una ‘rivoluzione arancione’, di una ‘rivolzione di velluto’, o di una ‘rivoluzione colorata’, rivoluzioni che sono state continuamente istigate dai servizi segreti americani.

E’ chiaro che nessuna Maidan ha mai risolto i problemi del paese in cui si è svolta – non è successo né in Jugoslavia, né in Tunisia, né in Ucraina. A ‘Maidan’ si è visto un colpo di stato contro il governo con l’imposizione di un leader fantoccio finanziato dagli USA. Si è assistito al genocidio della popolazione locale, e a un complessivo ritorno al Medioevo.

Navalny e il suo team sono agenti sotto l’influenza degli Stati Uniti e collaboratori dei servizi segreti.

Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

Maurice Raymond Greenberg propone un programma di borse di studio alla Yale University, ed è una persona molto conosciuta in certi ambienti. Un breve riassunto:
– Dal 1968 al 2005, Greenberg è stato l’amministratore delegato del gigante assicurativo, American International Group Inc (AIG);
– Direttore della Federal Reserve Bank di New York;
– Fondatore del Centro Maurice Greenberg per gli Studi Giudaici;
– Nel 1996, ha partecipato a un’iniziativa per un think tank dedicato alla riforma dei servizi segreti americani «Rendere l’Intelligence Smart»;
– Candidato per la posizione di direttore della Central Intelligence Agency;
– Partecipante abituale del club Bilderberg;
– Membro del Council of Foreign Relations CFR e capo della Commissione sulla politica degli Stati Uniti nei confronti della Russia;

Nel 2005, il signor Greenberg è stato costretto a lasciare la sua posizione in AIG a seguito di un’indagine da parte dell’ufficio del procuratore di New York City per falso in bilancio. Il CFR si è mosso in difesa di Greenberg, così come il signor Henry Kissinger. Greenberg è stato in grado di evitare una pena detentiva, mentre AIG ha pagato 1.64 miliardi di dollari di multa. Un altro dirigente dell’AIG, Christian Milton, è stato condannato a 4 anni di carcere per una frode costata 500 milioni di dollari – una provvedimento molto leggero per la giurisdizione degli Stati Uniti.

L’indagine ha rivelato vari schemi di off-shore, che sono stati utilizzati per il travaso di denaro all’estero. L’avvocato di Greenberg è riuscito ad accedere all’ufficio AIG sulle isole Bermuda ed è riuscito a distruggere 80 scatole di documenti. Questi sono gli ‘uomini d’affari’ che hanno l’ardire di insegnare la politica internazionale e le relazioni con la Russia, sono quelli che finanziano i “combattenti contro la corruzione” in Russia. “Cambia la Russia – Iniziamo con Mosca. Navalny.”.

La tragedia delle proteste è che molti dei partecipanti sono giovani accuratamente ‘manipolati’ su internet e negli uffici della campagna di Navalny sul territorio. Le generazioni più giovani conoscono poco o niente del modo in cui essi stessi possono essere utilizzati sistematicamente come pedine in scontri con la polizia del “governo autoritario”. Sulla sinistra (foto sotto) vediamo Kiev 2014, e sulla destra vediamo Minsk 2017. Foto di propaganda come queste compaiono nella maggior parte delle pubblicazioni occidentali, con gli autori che non si preoccupano neanche di cambiare i modelli.

“La squadra di Navalny: Cari sostenitori della marcia anti-corruzione del 26 marzo! Non perdete l’occasione di apparire in tutta la Russia! ‘Il video-mob’ – filmatevi alla manifestazione, battendo le mani verso la fotocamera, e inviate il file (5-10 secondi) per e-mail”.

Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

“Twitter Revolution”, le tattiche sono più evidenti. Questo lo abbiamo visto da qualche parte prima. Sul lato sinistro sotto, il gruppo di Navalny ha pubblicato il logo ufficiale per le recenti e prossime manifestazioni, associandoci l’hashtag per i social media e il motto. C’è una somiglianza dell’immagine con il logo di destra?

Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

È corretto se vi sembrava familiare. Nella colonna di destra vi sono i loghi dei partiti di opposizione che in passato sono stati accusati di istigazione di rivoluzioni colorate nei rispettivi paesi – il pugno, ormai, è un’impronta classica della CIA. In senso orario abbiamo: la Jugoslavia, la Serbia, la Georgia, l’Ucraina, l’Armenia, la Russia x 2, l’Egitto, l’Iran, la Bielorussia, e altri
Nel 1999, in Serbia, il movimento studentesco “Otpor” è stato utilizzato per sostenere la campagna anti-presidenziale che ha rimosso il presidente Slobodan Milosevic dal potere.

Navalny e il tentativo di rivoluzione colorata in Russia

Una degli attivisti era un certo Marko Ivkovic. Nel 2011, è venuto a Ekaterinburg, in Russia per aprire una fazione della sua organizzazione di sorveglianza “Voice”, che è stata diretto da Leonid Volkov – il braccio destro di Navalny. Nel 2012, il FSB ha vietato l’ingresso ad Ivkovic nella Federazione Russa.

(da Fort-Russ – Traduzione di Roberto Casagrande)

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