Negli USA iniziano a incolpare i russi di attacchi con armi a microonde

Era l’anno 2016 e vari dipendenti dell’ambasciata statunitense a L’Avana, Cuba, mostravano strani sintomi: vertigini, nausea, emicrania con possibili danni ai tessuti cerebrali. Eventi simili avvennero anche in Cina e furono in più di 30, fra diplomatici e familiari, a soffrire per questi fenomeni; affermavano di aver udito, sommesso, uno strano suono e di aver notato misteriose “fluttuazioni” nell’aria circostante. Tutto ciò portò persino a un’ulteriore incrinatura delle relazioni diplomatiche cubano-americane in quell’anno.

Quest’anno all’inizio di settembre, il New York Times, citando un rapporto pubblicato sullo JAMA (The Journal of the American Medical Association, Giornale dell’Associazione Medica Americana), ricordò che sono state esaminate 21 fra le “vittime” di questi fenomeni.  Iniziano a ipotizzare che si tratti di un attacco con armi a microonde o soniche.

Sebbene nel rapporto JAMA non si faccia alcun riferimento a tali armi, si è espresso nel merito il dottor Douglas H. Smith, dirigente del progetto di ricerca in questione. Circa la possibilità che siano state adoperate tali armi, il dr. Smith dice: “All’inizio eravamo alquanto scettici ma ora concordiamo, pensando che ci sia qualcosa”. Ci si potrebbe dunque trovare dinanzi a tali armi, nuove e avanzate, in grado di colpire il bersaglio tramite quello che si chiama “effetto Frey”. Le microonde possono riuscire ad essere percepite dal cervello umano come suoni, sebbene in realtà lo colpiscano e danneggino.

La questione diventa, passo dopo passo, sempre più pericolosa per la politica internazionale e per la stessa pace mondiale: la probabilità che Federazione russa e Repubblica Popolare cinese siano accusate di aver adoperato questi strumenti offensivi, è presente; inoltre si staglia minaccioso e truce, all’orizzonte, il pericolo di nuove armi in grado di colpire silentemente.

La minaccia è gonfiata anche dalle parole dello stesso Allan H. Frey, il quale negli anni ’60 studiò l’omonimo fenomeno; sempre per il quotidiano newyorchese ha rilasciato questa dichiarazione sul rischio di un peggioramento delle relazioni diplomatiche: “E’ una possibilità. Nelle dittature spesso vi sono fazioni che non pensano di contrastare la politica generale se tutto ciò si adatta alle loro esigenze. Penso sia una spiegazione assolutamente adoperabile”. Il clima è già teso e si parla ora anche di “dittature”, “fazioni” ed “esigenze”: scintille incendiarie per un nuovo scontro internazionale.

A ciò si aggiungono i continui riferimenti storici circa lo studio, durante la Guerra fredda, che fu condotto anche in URSS su tali strumenti offensivi: ciò è, nei fatti, l’“argomento” che viene surrettiziamente introdotto, iniziando a incolpare, oltre la Cina, anche la Russia.

Quantunque nell’ottobre del 2016 gli investigatori cubani, come riportò la Reuters, parlarono di “fantascienza” e di “calunnie”, tali armi esistono e per diversi motivi o in modi disparati sono state già adoperate: nel 2014, per disperdere le proteste scoppiate a Ferguson e New York per la morte dell’afroamericano Eric Garner, si adoperò l’arma LRAD-100X. Una sorta di cannone acustico che, oltre intimare ordini perentori, colpiva con “suoni che agivano da deterrente”.

Strumenti in grado di causare malattie psicogene di massa: un gruppo scientifico segreto americano denominato “JASON”, afferma che è già all’opera per dare ulteriori conferme alla tesi che collega gli eventi sofferti a Cuba e in Cina con l’uso di armi soniche o a microonde. Nel frattempo l’FBI non proferisce parola sul caso e il Dipartimento di Stato USA non ha inoltrato conferme ufficiali.

Sul giornale canadese The Globe and Mail, si riporta una ricerca scientifica realizzata da James C. Lin dell’Università dell’Illinois: nel documento, il professore asserisce che tali disturbi possono chiaramente essere addebitabili ad armi a microonde e i raggi, coi quali si colpiscono le vittime, possono essere rilasciati da posizioni “sotto copertura”, dirette unicamente verso l’obiettivo prestabilito.

Una nuova generazione di armi sopravanza e nel Mondo contemporaneo, dominato da stridenti tensioni e contrasti ancora non pacificati come quello che vede gli USA opposti alla Russia, possono essere fatali su più di un fronte: non solo per le guerre di domani, che bisogna scongiurare, ma soprattutto per la lotta diplomatica nella quale qualsiasi “oggetto” può divenire una clava con la quale colpire l’avversario e innescare l’aumento della tensione mondiale.

(di Pietro Vinci)