Sono dichiarazioni molto importanti in ottica geo-strategica quelle pronunciate oggi dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini dalla sede dell’agenzia stampa Tass, a Mosca. Il tema è quello delle sanzioni nei confronti della Federazione Russa e all’Iran, rispetto alle quali Salvini si è dichiarato apertamente contrario.
«Non voglio togliere lavoro ad altri ministri – ha sottolineato Salvini in conferenza stampa -. La mia linea di principio in generale è che le sanzioni non risolvono e si è visto anche con regimi estremisti ed evidentemente e palesemente dittatoriali nell’Estremo Oriente che l’incontro, il confronto e il dialogo sono più utili che non lo scontro e la sanzione. E se questo vale per la Russia, vale anche per l’Iran e altri Paesi. C’è gente che sta lavorando al dossier ma in linea di principio non è con le sanzioni che risolvi alcunché».
Come riporta l’agenzia askanews, sul contrasto all’immigrazione clandestina, Salvini ha detto di aver chiesto agli “amici russi” il loro “appoggio e sostegno alle nostre missioni in nord Africa, Libia, Egitto, Tunisia e sul fronte sud, su cui questo governo italiano ha dato finalmente segnali di esistenza in vita e di dignità”.
Il Ministro dell’Interno e vicepremier ha annunciato anche un aumento degli scambi con la Russia nella lotta alle mafie dei due Paesi, spiegando che “sono in contatto relativamente al traffico di droga e di armi”. In questo senso, ci saranno visite in programma nelle prossime settimane di dirigenti italiani in Russia e viceversa”.
Alle parole di Matteo Salvini si attendono i fatti. Lo scorso 18 giugno, il Consiglio Ue ha rinnovato formalmente, fino al 23 giugno 2019 le sanzioni europee contro la Russia. Entro il prossimo 31 luglio l’Ue dovrà rinnovare o meno le sanzioni semestrali che riguardano energia, banche e investimenti, legate al rispetto degli Accordi di Minsk. Qui si giocherà la vera battaglia, poiché sono le sanzioni che colpiscono maggiormente la Russia e, di conseguenza – per via delle controsanzioni – anche l’Italia.
I liberal-progressisti, ossessionati dalla Russia e favorevoli al Regime Change nella Repubblica Islamica, tenteranno in ogni modo di “sabotare” il dialogo promosso – almeno a parole – da Salvini.
(di Roberto Vivaldelli)