Soros scatena la guerra contro il governo Conte

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In Italia si è aperta una contesa tra George Soros, l’attivista miliardario liberale nonché fervente sostenitore della Clinton, e il partito anti-immigrazionista della Lega, che venerdì ha formato un governo populista in coalizione con il M5S e il cui leader, Matteo Salvini, ha avviato la nuova Legislazione come vice primo ministro e ministro dell’interno, impegnandosi a deportare centinaia di migliaia di immigrati clandestini.

La Lega di Salvini e il Movimento 5 stelle hanno raggiunto un accordo giovedì su un governo di coalizione che lavorerà per “mettere gli italiani al primo posto” (e potenzialmente rendere la vita per l’Europa un inferno con la continua minaccia di Quitaly, che secondo JPMorgan potrebbe essere la scelta migliore per Roma), ponendo fine a cinque giorni di volatilità del mercato e caos politico.

In risposta, George Soros è impazzito dalla rabbia, suggerendo apertamente che Salvini potrebbe essere finanziato da Vladimir Putin e dicendo di essere “molto preoccupato per l’influenza della Russia sull’Europa in generale e sul nuovo governo italiano”. “Non so se Salvini sia stato finanziato da Mosca, ma il pubblico ha il diritto di sapere” ha detto Soros. Tradotto in lingua sorosiana: “Ogni governo che mette i propri cittadini davanti ai migranti è da ora solo un burattino di Putin”.

Il capo della politica finanziaria della Lega, Claudio Borghi, ha risposto per le rime a Soros, affermando: “Soros preoccupato dal governo italiano? Quindi vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione … Comprendiamo che hanno speculato per anni sulla pelle degli immigrati, finanziando ONG e contrabbandieri per invadere l’Italia. Il vento è cambiato per [Soros] e per tutti coloro che hanno approfittato della morte di centinaia di persone”.

Soros ammette anche sul quotidiano italiano “Il Corriere della Sera” che la crescente influenza della Lega è un riflesso delle “politiche di migrazione imperfette dell’Europa, che hanno imposto un peso ingiusto all’Italia”. La sua soluzione? Invece di reinsediare i migranti, l’UE deve finanziare l’Italia. “Questa proposta deriva dal principio volontario che il problema … non può essere affrontato con il reinsediamento forzato, ma solo tramite l’UE che risarcisca finanziariamente l’Italia per i migranti che vi approdano”, ha scritto Soros, che ha anche avvertito “C’è una forte inclinazione in Europa ad usare l’occasione [del nuovo governo] per dare all’Italia una lezione … Se l’Ue seguirà questa linea, si scaverà la tomba da sola provocando una risposta negativa da parte dell’elettorato italiano, che quindi rieleggerà il Movimento 5 Stelle e Lega Nord con una maggioranza ancora superiore”.

L’Italia non è la prima nazione europea a rifiutare l’ideologia sorosiana dei confini aperti. Soprattutto il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha basato la sua campagna di rielezione (avvenuta con successo quest’anno) attaccando un presunto “piano Soros” per inondare l’Ungheria di migranti musulmani. In risposta, Soros ha dismesso l’accusa come “falsa e ridicola”. Citiamo testualmente le parole di Soros: “Trasferire forzatamente [i migranti] in altri paesi non è possibile né desiderabile. Altri paesi, in particolare la Polonia e l’Ungheria, si opporrebbero strenuamente … Ho sempre sostenuto che l’assegnazione dei rifugiati in Europa dovrebbe essere del tutto su base volontaria. “- The Guardian.

Anche la Polonia e la Repubblica ceca si sono opposte alle politiche di Soros. Ironia della sorte, la rigida resistenza dell’establishment globalista contro Salvini e l’ondata populista dell’Europa (che domenica ha sommerso la Slovenia, dove il partito anti-immigrazionista SDS ha vinto le elezioni locali) continua a ritorcerglisi contro e, come riporta Bloomberg, il sostegno pubblico alla Lega si è rafforzato: i sondaggi hanno mostrato che il partito di Salvini restringe il vantaggio del suo alleato, il Movimento cinque stelle, a meno del 2%.

Il sostegno alla Lega anti-immigrazionista è salito al 28,5 per cento, rispetto al 17,4 per cento dei voti ricevuti alle elezioni generali del 4 marzo, secondo un sondaggio Ipsos pubblicato sabato sul quotidiano italiano “Il Corriere della Sera”. Il movimento anti-establishment dei 5 stelle guidati da Luigi Di Maio ha visto il sostegno scendere leggermente al 30,1 per cento, dal 32,7 per cento dei voti del 4 marzo, sempre secondo il sondaggio.

E con l’Italia pronta a spedire centinaia di migliaia di migranti ai paesi neoliberalisti dell’Europa, possiamo solo chiederci come un’Europa “illuminata” e “progressista” andrà d’accordo con i nuovi residenti alla prossima influenzuccia della finanza globale, quando la gente comincerà a prestare maggiore attenzione a dove vanno a finire i soldi delle tasse.

(di Tyler Durden – Traduzione di Claudio Napoli)

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