Il Guardian: stupri e colpi di stato, i crimini delle Ong

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Nel 2008 alcuni di noi hanno scritto a Barbara Stocking, allora capo esecutivo di Oxfam, per criticare un report sponsorizzato dalla sua organizzazione, “Rule of rapists in Haiti”, che indicava gli haitiani come stupratori e al contempo non faceva cenno degli stupri perpetrati dalle forze ONU nel paese. L’anno precedente, 114 soldati sono stati mandati a casa per avere stuprato donne e bambine, alcune di età inferiore a 11 anni. Nessuno di loro è stato condannato.

Abbiamo scritto: “Le ONG come Oxfam sapevano da decenni degli stupri perpetrati dai militari dell’ONU, così come di quelli perpetrati dai membri di altre associazioni di carità. Solo il coraggio e la testimonianza delle vittime, donne e bambini di paesi poveri, ha portato alla luce questi eventi”. Non ci fu alcuna risposta.

Le ultime rivelazioni riguardo gli abusi sessuali perpetrati da membri appartenenti a grosse organizzazioni caritative sono solo la punta dell’iceberg della corruzione delle ONG. Gli abitanti di Haiti sono stati i primi a liberarsi dalla schiavitù, ma i “padroni” coloniali che hanno sconfitto -Francia, Inghilterra, USA- hanno continuato a saccheggiarli e sfruttarli anche attraverso le ONG straniere. Haiti ha più ONG per kilometro quadrato di qualunque altro paese della Terra, ed è il paese più povero dell’emisfero occidentale. La corruzione inizia e finisce all’interno del potere neocolonialista.

Anche se celebrano il fatto di “compiere del bene”, i professionisti delle ONG fanno bene soprattutto a sé stessi. Si muovono tra organizzazioni, accademie e appuntamenti politici, godendo di una cultura dell’impunità mentre esercitano il proprio potere sui più poveri. Il Lancet ha descritto le ONG ad Haiti come “corrotte dalle stesse sgradevoli caratteristiche tipiche delle grandi industrie” e “avide di denaro”.

Le ONG coinvolte nel terremoto di Haiti hanno raccolto tra i 10 e i 13.4 miliardi di dollari. Alcuni di noi che hanno visitato Haiti hanno visto poco o nulla dei frutti di quel denaro. Il pubblico si è scandalizzato quando ha scoperto che la Croce Rossa ha usato i soldi delle donazioni per costruire un hotel di lusso e un centro conferenze ad Haiti. Le grosse organizzazioni non governative sono tutt’altro che non governative. Oxfam, per esempio, riceve milioni di dollari dal governo britannico. USAID è un altro dei maggiori finanziatori. Non c’è da sorprendersi se le politiche delle ONG seguono il flusso di denaro.

Nel 2004 gli USA, sostenuti dal Canada e dalla Francia, hanno rovesciato il presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide, democraticamente eletto. Aristide si è messo alla testa di un movimento volto a dare una maggiore indipendenza al paese e a tirare fuori gli haitiani dalla povertà. Il suo governo ha sostenuto i piccoli braccianti, ha alzato gli stipendi minimi (i più bassi nell’emisfero occidentale), costruito scuole e ospedali (UNIFA, la prima università medica di Haiti, celebrerà i suoi primi laureati a marzo di quest’anno). Il colpo di stato condotto ai suoi danni ha ottenuto il supporto delle ONG. Le organizzazioni di beneficenza prosperano sui poveri, non sulla fine della povertà.

(da The Guardian – traduzione di Federico Bezzi)

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