L’India vuole rimodernizzare le sue forze corazzate guardando a Mosca

I diversi conflitti in corso nel mondo hanno dimostrato ancora una volta che una solida ed efficace forza corazzata è un fattore decisivo di vittoria nelle guerre contemporanee. Per questo il ministero della Difesa indiana (MoD) ha deciso di incrementare il numero e la potenza delle forze corazzate indiane, in particolar modo il suo reparto carri da combattimento.

Le moderne forze corazzate indiane sono formate da tre divisioni e da otto brigate, senza contare otto brigate motorizzate leggere. Il numero totale di carri a disposizione delle forze indiane si aggira approssimativamente sulle tremila. La metà di queste – più di duemila mezzi – sono modelli sviluppati dal vecchio T-72M1 Sovietico, ovvero i carri Ajeya. L’ultimo pacchetto di questi carri uscì dale fabbriche nel 1994. Di carri competitivi a livello globale attualmente in servizio nelle forze indiane esistono solo 950 T-90S MBT e 120 carri Arjun, prodotti e sviluppati in India (l’equivalente del nostro C1Ariete).

L’unico modo possibile per il Ministero della Difesa per rimodellare le forze corazzate è quello di ritirare completamente i T-72M1 e rimpiazzarli con carri da battaglia contemporanei costruiti in India. Negli ambienti del MoD si parla di questo già dal 2015. Nel giugno 2015 è stato pubblicato un dossier di cinque pagine in cui si annunciava il Future Ready Combat Vehicle (FRCV) [alias veicolo futuro pronto al combattimento], con l’intenzione di sviluppare dei grandi carri da combattimento [Main Battle Tanks, in ingelse, MBT], o di produrre di nuovi in India sotto licenza. Il piano è di rimpiazzare questi carri nel 2025-2027. Il nuovo carro non dovrà essere solo un mezzo da combattimento pesante, ma anche la base per sviluppare dieci nuovi veicoli corazzati, fra cui trasporto truppe, carri leggeri, veicoli di riparazione, veicoli antiaerei nonché veicoli medici. L’8 novembre 2017 Il MoD ha anche pubblicato i requisiti necessari che il futuro MBT dovrà possedere, descrivendo nel dettaglio cosa i militari vogliano. L’idea è di comprare o costruire almeno 1770 carri corazzati in differenti configurazioni, il ministero della Difesa vuole anche di siglare un contratto di oltre 40-50 per la preparazione del personale, e per il supporto logistico per la durata di vita dei mezzi da combattimento.

Quale è ora il tipo di carro che cerca l’esercito indiano?
Innanzitutto, deve poter “imporre rapidamente il suo dominio sul campo di battaglia”, essere altamente maneggevole, avere una grande accuratezza nonché possedere una serie di difese attive. Deve essere un carro capace di combattere durante ogni ora del giorno, su tutti i terreni possibili che il subcontinente indiano offre (montagne, deserti, pianure, fiume ecc.), ma soprattutto le sue armi devono poter distruggere qualsiasi obiettivo, incluse stazione altamente difese e stazionarie. Il carro deve anche possedere numerose munizioni diverse, incluse quelle anticarro teleguidate, e via dicendo comprendendo anche la possibilità di colpire anche mezzi volanti quali elicotteri e aerei. In secondo luogo il carro non deve pesare più di 42,5-57.5 tonnellate, deve possedere un profilo molto basso e deve poter operare in campi di battaglia con i climi più diversi, dai -30° ai +50°.

In terzo luogo il nuvo MBT deve possedere le diverse armi:
• Un cannone da120 mm or 125 mm, capace di sparare dai 6 agli 8 colpi al minuto. Missili teleguidati anticarro che devono poter penetrare una corazza di 1000mm ad una distanza di 5 km.
• Una mitragliatrice da 7.62 mm coassiale, con una gittata di non meno di 1000m.
• Una mitragliatrice da12.7 mm o più anti aerea, capace di colpire obiettivi ad una distanza aerea di 1500m e obiettivi di terra ad un massimo di 2000m. Il controllo di Sistema deve essere capace individuare mezzi corazzati ad una distanza di 5 km durante il giorno e di 3.5 di notte. L’autonomia di movimento del carro deve superare i 300 km su qualsiasi terreno e i 500 su strada.
Le aziende indiane hanno avuto fino al 20 Dicembre 2017 per rispondere.

Al momento i carri Abrams americano e il Tedesco Leopard non soddisfano i requisiti richiesti. D’altro lato, le industrie indiane già posseggono le tecnologie e le licenze per produrre in loco i russi T-90. Girano voci non confermate che gli Alti Comandi siano interessati nel russo Armata T-14, nel francese Leclerc e nel Sud Koreano K2 Black Panther. Per quanto riguarda questi carri il francese Leclerc, benché ottimo per quanto riguarda protezione e capacità di fuoco è un mezzo degli anni ’80, costoso da produrre e mantenere nonché fuori produzione. Il koreano K-2 è il più tecnologico MBT utilizzato da un esercito al giorno d’oggi, ma allo stesso tempo la sua tecnologia è troppo avanzata rendendolo il carro più costoso al mondo. L’opzione rimanente sarebbe quindi quella di comprare i nuovi T-14 Armata russi. Esiste un problema: essendo appena entrato in produzione non si conoscono ancora i diversi problemi che potrebbero affliggere il carro.

L’India ha cooperato con Mosca per decenni sul fronte della costruzione di macchine belliche, e non sarebbe strano se gli indiani non volessero tradire dei partner così affidabili come lo sono stati i russi. È quindi possibile che il Cremlino consegnerà a Delhi dei carri Armata T-14 semplificati.

(traduzione ad opera di Marco Franzoni da South Front)