Nuovo schiaffo alla UE: in Repubblica Ceca vince Milos Zeman

Il fronte euroscettico dell’Europa dell’est si rafforza con la vittoria al ballottaggio delle elezioni presidenziali ceche del presidente uscente Milos Zeman. Nel testa a testa con lo sfidante, l’accademico europeista Jiri Drahos, Zeman l’ha spuntata con il 52% dei voti e ha aggiunto un’ulteriore preoccupazione per Bruxelles, costretta a confrontarsi con il gruppo di Viségrad (l’alleanza tra Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) che ad ogni elezione conferma la sfiducia verso il progetto di integrazione europea.

Uomo forte del Paese, con un passato da Primo Ministro e da leader socialdemocratico (partito che in seguito ha abbandonato), Milos Zeman è dipinto come populista e addirittura xenofobo dai media vicini alla UE, ma ha in realtà una visione geopolitica assai ampia. Il Presidente ceco teorizza un’Europa di Stati federali che non rinunciano alla propria sovranità, contesta la gestione delle politiche migratorie, ma soprattutto si oppone con forza alle sanzioni contro la Russia ritenendo altresì legittimo il referendum con cui la Crimea ha deciso di entrare a far parte della Federazione Russa.

Queste elezioni hanno confermato ancora una volta che la propaganda anti-russa non attecchisce lì dove ci si rende conto che Mosca è un partner strategico, e in un Paese in crescita come la Repubblica Ceca ad una partnership del genere non si può rinunciare. Lo ha capito bene Zeman e con lui la maggioranza dei cechi.

(di Alessandro Ametta)