Mentre Left criminalizza il fascismo, i centri sociali uccidono

Left, periodico di riferimento della sinistra liberal, dedica la sua prima pagina alla criminalizzazione del fascismo. Si leggono proclami allarmistici di Casaggì che si intrufola nelle scuole, di iniziative “resistenziali” e storiche quali controffensiva a questo trend. Si minimizzano come “razziste” le iniziative di volontariato di CasaPound nei quartieri periferici delle grandi città. Si parla di una “Firenze assediata”, manco fosse un teatro di guerra.

È sufficiente una breve cronologia dei fatti di cronaca recenti per capire quanto parlare di “violenza nera” in Italia appaia ridicolo e anacronistico. A gennaio del 2017 una bomba carta fabbricata dai centri sociali colpì la libreria “il Bargello” di Firenze.

I media, per negarne le evidenti responsabilità, fecero ridicoli voli pindarici con un uso sconsiderato di “ma”, “se”, “presumibilmente”. Sull’incendio alla Ritter di Milano, nel 2015, accadde più o meno la stessa cosa. Per molto meno – tipo ammainare la bandiera UE da un edificio – un militante di CasaPound sarebbe stato messo brutalmente in croce ed insultato senza concedergli la possibilità quantomeno di difendersi o comprovare eventuali innocenze.

Ad oggi, l’operazione mediatica di tale periodico ha uno scopo ben preciso: distrarre l’opinione pubblica. Il tutto mentre a Modena i centri sociali sfasciano la testa a chiunque sia contrario allo Ius Soli e in Spagna uccidono, a sprangate, un cinquantacinquenne colpevole di aver esibito orgoglioso i colori della propria Nazione.

È ufficiale: l’antifascismo è un carcinoma dello spirito. Una neoplasia dell’anima conformista e pecorona. La “filosofia” degli invertebrati.

(di Davide Pellegrino)