Basi russe in Siria: in programma nuove infrastrutture per la ricostruzione

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Il Comandante Generale dello staff delle Forze Armate della Federazione Russa Valery Gerasimov ha annunciato il 23 novembre come la presenza russa in Siria verrà ridimensionata. Gerasimov ha annunciato il piano russo durante l’incontro con il presidente Vladimir Putin e gli ufficiali del ministro della Difesa.

In accordo con il Comandante Generale, in Siria rimarranno solo due basi russe: quella aerea di Khmeimim e la base navale di Tartus. Il Centro Russo per la Riconciliazione delle fazioni opposte nella Repubblica Araba Siriana continuerà invece ad essere operativo.

Dopo il collasso dell’Isis la Russia sarà presente nella regione per garantire pace e stabilità, come ha dichiarato Gerasimov. “Il Centro di Riconciliazione, due basi militari, e diverse forze rimarranno per continuare a garantire la corrente situazione di stabilità”.

Nel gennaio 2017 Russia e Siria hanno firmato un accordo che permetterà alla Russia di rimanere a Khmeimim per 49 anni e di incrementare il territorio della base di Tartus. Nel tardo ottobre, Kommersant ha riportato che la Russia dovrà diminuire la sua presenza militare russa in Siria di fronte all’imminente collasso del Daesh fino a quando le forze governative non controlleranno il 95% del territorio nazionale.

La Russia ha incrementato la sua presenza in Siria dal Marzo 2016 inviando Mi-28N e elicotteri Ka-52. In settembre hanno raggiunto il fronte altri caccia Su-24 e Su-34 presso la già citata base aerea, altri MiG—31 sono arrivati a novembre. Nel dicembre dello stesso anno, una squadra di sminatori è stata incaricata di sminare Aleppo. La Russia ha inoltre installato la difesa antimissile S-300 e S-400 per garantire la difesa necessaria per i caccia durante le operazioni di distruzione dei terroristi.

(fonte South Front, traduzione a cura di Fausto Andrea Marconi)

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