Gli ideali della Rivoluzione d’Ottobre nel Donbass

Nel novembre del 2015, centinaia di abitanti di Donetsk, comunisti e semplici simpatizzanti si riunirono davanti alla biblioteca “Krupskaja”, da dove partì un corteo che raggiunse piazza Lenin, dove si svolse il meeting in onore della Rivoluzione d’Ottobre, introdotto dal deputato del Consiglio Popolare della Repubblica Popolare di Donetsk e presidente del Partito Comunista della RPD, Boris Litvinov.

Si sottolineò come tale evento storico, del quale ricade, oggi, il centenario, abbia dato espressione alle aspirazioni dei lavoratori a vivere onestamente e combattere i soprusi; le stesse che, da tre anni e mezzo a questa parte, animano il popolo del Donbass nella lotta per l’autodeterminazione contro l’imperialismo e il regime fantoccio e russofobo di Kiev. Si espressero parole di indignazione per le azioni di quest’ultimo, aventi come corollario la distruzione dei monumenti sovietici e le persecuzioni, tra le quali quelle ad Odessa, il 2 maggio 2014.

Gli intervenuti, inoltre, fecero notare che, già nel 1989, i comunisti avevano predetto le nefaste conseguenze – prontamente accadute – che avrebbe dovuto aspettarsi il popolo della Novorossiya qualora si fosse instaurato un regime di stampo capitalista: guerra, devastazione, fame, revanscismo banderista e privatizzazione di tutte le infrastrutture industriali che la Perestrojka di Michail Gorbačëv non aveva ancora liquidato.

La Rivoluzione d’Ottobre è, quindi, la via da seguire per restaurare la giustizia storica e ridare dignità a quelle migliaia di famiglie rimaste senza reddito dopo Euromaidan, il quale ha contribuito, insieme ai processi globalisti in atto dopo il 1991, a sottrarre ulteriormente al popolo grandi imprese industriali, le miniere e le fattorie collettive, saccheggiandole e consegnandole a mani private.

Nazionalizzazione della ricchezza nazionale e delle grandi imprese e il ritorno della proprietà socialista, solo questi passi garantiranno la liberazione della società dagli oligarchi che, come dimostra l’esperienza dell’Ucraina borghese, nella ricerca di profitti sempre più consistenti, sono pronti a far rivivere l’ideologia nazista e ad annientare a migliaia tutti quelli che non sono d’accordo”, si lesse nella risoluzione approvata dalle organizzazioni repubblicane quali “Comunisti della regione di Lugansk”, “Organizzazione Comunista Operaia”, Movimento Popolare “Guardia di Lugansk” e “Movimento per la Rinascita del Donbass”. Esiste qualcosa di più vicino agli ideali di Vladimir Lenin?

(di Davide Pellegrino)