“Bibi we love you!”: l’abbraccio tra Peshmerga e Israele

Da diversi giorni circola in rete un video in cui Ary Ismail, capitano dei Peshmerga curdi, ringrazia il premier israeliano Benjamin Netanyahu e tutto il “popolo ebraico” per il supporto dato all’indipendenza del Kurdistan.

Nel video, il capitano Ismail parla un inglese elementare, sullo sfondo sono sovrapposte le bandiere curde e di Israele. Il testo del video è molto semplice, ne riportiamo qui la traduzione: “Shalom! Sono il capitano Ary Ismail, questo è il mio messaggio per gli ebrei di tutto il mondo: grazie per esservi battuti per l’indipendenza del Kurdistan, grazie al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Bibi ti vogliamo bene (“Bibi we love you”). Shalom.”

Il video è diventato virale in poco tempo, riportato da pagine filopalestinesi che hanno subito attaccato il referendum curdo come una manovra sionista. Il tono macchinoso del capitano Ismail e la scelta delle parole oltre, in parte fanno dubitare della veridicità del filmato.

D’altro canto, Israele ha sin da subito supportato “l’autodeterminazione del popolo curdo” e tra i due popoli vi è un rapporto di stretta collaborazione da molto tempo, è noto infatti che tra il ’63 e il ’75 nel quartiere generale di Mustafa Barzani (leader del KDP) erano presenti consiglieri militari israeliani, i quali hanno addestrato unità curde oltre a munirli di “armi da fuoco, artiglieria anti carro e antiaerea” (dichiarazione dell’ex ufficiale del Mossad Eliezer Tsafrir).

Un’inchiesta del New Yorker Magazine svelò la presenza di unità israeliane e statunitensi nelle aree siriane, iraniane e irachene intente ad addestrare formazioni curde. Nel 2006 la BBC condusse un’inchiesta simile riguardante la presenza di militari israeliani impegnati nella formazione dei quadri militari curdi, in questo caso vi fu una smentita da parte di Israele ed ufficiali curdi.

In tempi più recenti il premier Netanyahu espresse parole di ammirazione per il popolo curdo affermando che: “Quello curdo è un popolo combattente che ha provato capacità di impegno e moderazione politica, sono degni di avere la propria indipendenza politica” (frase riportata dal L.A. Times il 29 giugno 2014). A riguardo, va ricordata la presenza del giornalista sionista Bernard- Henry Lévy al referendum curdo in qualità di “osservatore”.

Da parte di Israele, il supporto al Kurdistan viene giustificato per la presenza di una forte comunità ebraica nella regione mentre paesi limitrofi giudicano questa scelta come una manovra politica volta a indebolire i paesi baathisti ed avversari storici come l’Iran, garantendo così una maggiore egemonia israeliana nel Medio Oriente. Al video del capitano Ary Ismail non sono ancora seguiti comunicati ufficiali, ciò non toglie che il popolo curdo vede in Israele un alleato fondamentale per l’affermazione dell’indipendenza.

(di Antonio Pellegrino)