La California: “I russi non hanno hackerato il voto”

Venerdì scorso il Dipartimento di Sicurezza Interna (DHS) ha lanciato una “notizia bomba” che ha fatto drizzare le antenne a tutti i reporter della CNN. La notizia in questione vorrebbe che il sistema elettorale di ventuno stati americani siano stati hackerati, o che qualcuno abbia tentato di hackerarli. Una rivelazione che dà nuova linfa alla presunta “collusione russa” che viene

Detto ciò, secondo il Segretario di Stato della California Alex Padilla, che ha rilasciato una dichiarazione questa mattina in risposta al DHS, la notizia è falsa. Padilla ha evidenziato come alla richiesta di fornire ulteriori informazioni sugli “hackeraggi” gli è parso subito chiaro come le loro conclusioni fossero sbagliate, e che “le infrastrutture elettorali e i siti internet della California non hanno subito attacchi informatici da parte di hacker russi“.

“Venerdì scorso al mio ufficio fu comunicato da parte del DHS che degli hacker russi erano penetrati nel sistema elettorale cibernetico della California, incluso i siti internet del Segretariato di Stato. A seguito della nostra richiesta di fornire ulteriori informazioni, è apparso evidente che le conclusioni della DHS erano sbagliate”.

La DHS ha confermato che le attività di scanning degli hacker russi sono avvenute nel network del Dipartimento di Tecnologia della California, non nei siti del Segretariato di Stato. In base a queste informazioni, gli elettori californiani possono essere rassicurati del fatto che le infrastrutture telematiche del voto e i siti del Segretariato di Stato non sono stati violati.

La notifica del DHS non solo è arrivata con un anno di ritardo, ma si è rivelata una informazione falsa. A rendere le cose peggiori, la Associated Press riporta che il DHS ha ritirato la notizia e “ora dice che la Russia non ha attaccato il sistema di registrazione degli elettori del Wisconsin”, al contrario di quanto prima sostenuto.

Il lavoro delle nostre agenzie di intelligence è vitale nella difesa contro le minacce cibernetiche. Io rimango legato a una partnership con il DHS e altre agenzie, tuttavia il pubblico e i dirigenti si aspettano e meritano notizie precise e fornite nei tempi giusti”

Questa dichiarazione giunge dopo un’altro imbarazzante dietrofront del DHS: prima hanno sostenuto che la Russia avesse violato il sistema elettorale del Wisconsin, poi hanno detto che non erano stati i russi, e infine che non c’è stato nessuna violazione.

“La Associated Press riporta che il DHS ha detto alle autorità del Wisconsin che il governo russo non era coinvolto nell’attacco cibernetico. In un’email fornita ai reporter presenti al meeting della Commissione Elettorale del Wisconsin, il DHS dichiarava che la notizia del coinvolgimento russo era un errore. Come avevamo già evidenziato, il governo non aveva incolpato i russi quando erano filtrate le prime notizie dell’hackeraggio.

Infuriati per l’errore, alcuni ufficiali di stato hanno dichiarato che il DHS deve fornire una spiegazione per l’errore, o quanto meno scusarsi. Il capo della Commissione Elettorale Michael Haas ha detto ad Associated Press che il DHS che lo Stato non è stato attaccato, né dai russi né da nessun altro. ‘Il Wisconsin non è stato fornito di alcuna informazione che indicasse attacchi hacker da parte del governo russo nelle elezioni di novembre’, ha dichiarato Haas. Secondo lui il DHS ha visto alcuni indirizzi IP sospetti attaccare i sistemi elettorali in altri stati e presunto che avrebbero colpito anche il Wisconsin.”

Quindi signori, permetteteci di chiarire il tutto: non è successo niente. Hillary Clinton ha perso le elezioni. Niente di diverso da ciò che succede in ogni elezione.

(da Ron Paul Institute – Traduzione di Federico Bezzi)