Emergenza immigrazione: i comunisti ungheresi con Orban

Nonostante alcune riserve, il Munkaspart – il Partito dei Lavoratori in Ungheria – comprende appieno il pugno di ferro introdotto da Viktor Orban concernente la questione dei flussi migratori. D’altronde il loro programma parla chiaro: l’emergenza immigrazione è causata dall’imperialismo militar-finanziario in seno alla globalizzazione.

Sotto questo punto di vista non mancano aspre critiche agli USA e all’UE, ritenuti giustamente responsabili dei cambi di regime in Libia ed in Siria che hanno prodotto il caos attuale. Alla luce di tale catastrofica situazione, la soluzione auspicata è sulla stessa linea d’onda di quella della Lega Nord: investire in Africa ed in Medio Oriente, costruire industrie, fabbriche e costituire manodopera.

“L’introduzione di massa dei migranti è una minaccia economica, sociale e culturale. Umanamente vogliamo una vita migliore per i migranti in fuga, ma l’aiuto non è abbracciarli nelle nostre case, sarà una tragedia”, sono queste le parole di Gyula Thurmer, leader dei comunisti ungheresi. Un chiaro riferimento all’esercito industriale di riserva di matrice marxista, l cui fine è costringere la classe operaia autoctona a vedere logorate le sue conquiste sociali e accettare riduzioni drastiche di salari per far fronte alla concorrenza della forza migrante d’importazione.

(di Davide Pellegrino)