Un plauso a Minniti: spiraglio di normalità in un governo assurdo

Dopo lo sgombero degli occupanti abusivi della palazzina a Roma, puntuale si mette in moto l’industria mediatica del senso di colpa. Tutto il coro di mainstream e pensiero unico si muove a gonfie vele quando c’è da difendere “gli ultimi e i diseredati”.

La contraddizione in termini di questa proposizione è così evidente che anche il più tardo tra noi vorrebbe sapere dove sta l’inghippo. Tg2, Tg3, Il Manifesto, Repubblica, L’Espresso, socialdemocratici, cattolici sociali, associazionismo del terzo settore, lacrimosi e banalizzatori del sentimento vari: sono questi i nuovi nemici del popolo.

Viene eseguita una sentenza a norma di legge e loro sono dalla parte di colui che subisce, ovvero del criminale; si cerca di regolamentare il traffico illegale di esseri umani in mare e loro tifano per i negrieri; un giorno, dopo un furto subito, tiferanno per i loro stessi ladri. Il tutto giustificato con una serie di teorie, o meglio di storture, che hanno completamente escluso la semplice applicazione normativa – in senso civile e non securitario – a favore del culto morboso per gli ultimi, parafrasando Nietzsche.

La dualità, spesso necessaria per analizzare e capire, ci mette davanti a coloro che simpatizzano per l’abbassamento qualitativo, per i livelli inferiori, per l’appiattimento e per la quantità informe – similia similibus concreantur direbbero i latini, i simili si attraggono. Il problema è che orientare una politica nazionale in virtù di questo modus operandi è pericoloso oltre che ingiusto.

In questo clima di sottomissione continua alle “pre-potenze” superiori e di prostituzione, come abbiamo brevemente presentato, verso la bestialità e l’inciviltà degli elementi che provengono dal basso, spezziamo volentieri una lancia a favore del Ministro Minniti. Egli sembra davvero l’unico in quel “sedicente governo politico”, a far prevalere l’interesse nazionale.

Tutti gli esponenti della sinistra radical moderata o estrema gli remano contro, lo hanno eletto già a nuovo Scelba, di contro noi irriducibili avversari del “petalosismo” e dei “molotov e champagne” lo definiremo il nostro Mattei. Mettersi contro le potenti ONG, favorendo il codice di comportamento votato all’unanimità dal parlamento, ricordiamolo, non è da poco.

Alcuni pubblicisti del dietro le quinte fanno risalire in ciò la “minaccia” della sionista Rita Katz, appaltatrice delle rivendicazioni e dei video di propaganda ISIS. E come direbbe Mao “se il nemico attacca stiamo facendo il nostro dovere”, quindi chapeau!
Ricordiamo che gli sbarchi sono diminuiti drasticamente nel mese di agosto di quest’anno rispetto a quello dell’anno scorso, del 72%. I dati sono stati riferiti stesso sul Corriere dal direttore Paolo Mieli che, è risaputo, non è un grande oppositore dei poteri forti. In sostanza cade quello che la razza dei filantropi (cit. Le Bon) sostiene in combutta con la socialdemocrazia totalizzante, moderata e radicale, ovvero che l’immigrazione sia un fenomeno inevitabile.

E questo grazie a poche e semplici mosse di una potenza piccola, a confronto alle forti ONG; di un po’ di informazione a livello sub-mediatico, visto che il mainstream è la cassa di risonanza del Piano Kalergi; e grazie a un po’ di sana ribellione della C Star-Defend Europa.

La presenza del Ministro Minniti, per il suo profilo sbirresco, è forse poco simpatica ad alcuni settori dell’anti-globalismo provenienti dalla scuola marxiana; ma che importa in fondo anche l’URSS e la Cina avevano Berija e Chu-Teh. La provenienza dal PCI non mente, infatti, e dalla scuola più ortodossa, e questo lo rende particolarmente ostico ai settori del PD “inchinati” al potere bancario, si vocifera già che Renzi non lo veda di buon occhio.

Oppure ai furbi piagnucolatori del radicalismo chic e finto-straccione – “chi chiagn’ fott’ a’ chi rir’” (chi piange frega chi se la ride) dice il proverbio napoletano. In effetti, la questione dello sgombero della palazzina a Roma è fatto che dovrebbe essere analizzato al di fuori degli schematismi ideologici, espressi in sintesi dal poliziotto che inneggia allo spetezzagli il braccio, e da coloro che invece tifano per gli estintori contro i poliziotti – i veri figli del popolo direbbe Pasolini.

Oggi, che i pericoli non provengono solo dall’alto ma anche dal basso, come detto all’inizio dell’articolo e diversamente da quanto pensano alcuni “intellettuali” contemporanei, ecco che acquisisce ancora più valore l’impostatura del Ministro sui due fatti analizzati – immigrazione e rispetto dell’ordine pubblico.

I suoi nemici, anche quelli che per formazione dovrebbero essere favorevoli alla sua azione – alcune testate on line del politicamente scorretto marxista –, ancora non hanno compreso che lo Stato, che si difende dalle aggressioni imperialiste, deve difendersi anche dalle aggressioni dell’immigrazione pianificata, e dai suoi fiancheggiatori. Infatti, essa ha le sedi centrali proprio negli stessi blocchi di potere. E quindi goliardicamente chiudiamo con un “forza Minniti, daje de manganello”!

(di Roberto Siconolfi)