Uragano Harvey: la chiesa protestante fa un assist all’Islam

Non c’è tregua negli Stati Uniti in questi ultimi giorni. Neanche il tempo di fare i conti dei danni provocati dall’uragano Harvey, il quale ha investito il Texas e la città di Houston provocando finora 47 vittime, che un altro ciclone, di ben altra natura ma comunque interconnesso al primo, è pronto a far parlare di sé sulle pagine dei giornali. Protagonista in negativo della vicenda è la Lakewood Church, la Chiesa Protestante più grande degli USA, con più di 45.000 fedeli tra i quali il senatore neo-con John McCain, avente la sede proprio a Houston.

La megachurch texana evangelica è stata fondata nel lontano 1959 dal pastore John Osteen, e dopo la sua morte nel 1999 il posto di reverendo è stato assunto dal figlio Joel. Il nome di quest’ultimo, come un po’ quello della chiesa, non diranno molto agli italiani se non per una meme che continua a circolare da tempo su internet e raffigura la differenza tra i tre rami principali del Cristianesimo: Ortodossia, Cattolicesimo e Protestantesimo. All’ Ortodossia é associato il capolavoro della letteratura russa “Anna Karenina” di Tolstoj, al Cattolicesimo la “Divina Commedia” di Dante, e ai protestanti un saggio di Osteen, “Diventa un te stesso migliore”, proprio a sottolineare la mancanza di sostanza effettiva del luteranesimo, corrente religiosa ridotta a parapsicologia che per promuoversi ha bisogno di apparire cool in televisione agli occhi dei telespettatori.

I sermoni domenicali del pastore sono infatti trasmessi su un canale televisivo di proprietà della chiesa, diffuso in più di cento paesi e con una media di spettatori pari a sette milioni di persone. Qui possiamo notare come, al di là della semplice predica tenuta dal reverendo, la funzione preveda canti, balli, concerti e persino una “rubrica” di barzellette a tema religioso tenuta dallo stesso Osteen. Il che rispecchia una triste tendenza della società contemporanea: essendo la forma più importante del contenuto, ecco come ogni sorta di autorità postasi a comunicare con la massa preferisca curare la prima al secondo.

Lo vediamo in ambito religioso con la Lakewood Church, ma anche in politica: basta ascoltare i comizi di alcuni politici nostrani, da Renzi a Grillo, per constatare come alle proposte elettorali venga anteposta l’esibizione delle qualità del candidato, la simpatia, la strafottenza, l’esuberanza, perché sono questi ultimi i veri elementi determinanti per il popolo al fine di sbilanciarsi in favore di qualcuno in cabina elettorale.

Torniamo però alla polemica scoppiata proprio nella giornata di ieri negli USA. Joel Osteen è finito sotto attacco di molti, perlopiù elettori del partito Democratico essendo lui un conservatore e repubblicano dichiarato, per non avere aperto le porte della Chiesa agli sfollati, vittime della ferocia dell’uragano Harvey, mostrandosi non in linea con uno dei principi fondamentali del cristianesimo, quello della solidarietà. Sui social sono piovute critiche pesanti, rivolte al pastore e a Trump, che proprio ieri ha visitato i luoghi della sciagura. Per calmare gli animi la Chiesa ha dovuto intervenire con un comunicato, nel quale si chiariva che l’omissione di soccorso è stata inevitabile, essendo stato l’edificio stesso inondato dall’acqua.

Qualche ora dopo, tuttavia, le porte della chiesa sono state aperte ad alcune decine di bisognosi, chiudendo almeno momentaneamente la polemica. Ciò che richiama la nostra attenzione è che, mentre Osteen negava aiuto agli sfollati, la comunità islamica di Houston ha dato un notevole contributo per aiutare gli sfortunati, meritandosi il plauso anche dei laici e dei non religiosi, gli stessi che si sono per primi scagliati contro la Lakewood.

A livello massmediatico, il gesto lodevole della comunità musulmana non passerà inosservato; anzi, se come riferiscono alcune statistiche, il numero di occidentali convertiti all’Islam è sempre più alto, azioni come queste potrebbero dare il là a nuove conversioni da parte di fedeli che non si sentono più affini al cristianesimo, siano gli show pirotecnici della chiesa evangelica o le prediche progressiste di Bergoglio, che hanno visto il dissociarsi di molti cattolici.

Ovviamente, se poi le file dell’islam moderato si ingrosseranno, si allargherà anche il campo per papabili proseliti del jihadismo. Se, come afferma Toynbee, le civiltà non vengono uccise ma si suicidano da sole, Osteen in America ce ne sta dando una forte dimostrazione.

(Di Alessandro Giuliano)