Un attentato ogni sette giorni, l’Europa è il nuovo Medio Oriente

Altro che gattini su twitter, abbracci o slogan vuoti e ipocriti come “non abbiamo paura”. Se si vuole affrontare il terrorismo islamista con la dovuta consapevolezza, l’Europa deve guardare in faccia la triste realtà dei fatti. La media degli attentati nel 2017 nel Vecchio Continente, come riporta Breitbart,  infatti, è di uno ogni sette giorni. E considerato il preoccupante fenomeno della “jihad di ritorno” è un numero che potrebbe drammaticamente crescere nei prossimi mesi.

In totale – ma mancano all’appello i numeri relativi agli ultimi attacchi terroristici verificatosi in Finlandia e a Barcellona – per mano islamista nel 2017 sono morte 63 persone, mentre i feriti sono stati più di 315. Secondo i servizi di sicurezza inglesi, in Gran Bretagna ci sarebbero circa 23 mila potenziali terroristi pronti a colpire o che comunque rappresentano una seria minaccia. In Belgio, su una popolazione di 12 milioni di persone, si registrano ufficialmente circa 18 mila jihadisti, anche se il dato non è ancora stato aggiornato e potrebbe essere molto più alto.

Attacchi terroristici o tentativi sventati si sono verificati in tutta Europa: Austria, Francia, Regno Unito, Belgio, Italia, Russia, Svezia, Norvegia, Spagna, Germania e Finlandia. Solitamente a colpire sono sempre persone note ai servizi di sicurezza e all’intelligence e anche questo dato deve far riflettere.

Secondo i dati divulgati a Ferragosto dal Viminale, come riporta Formiche, sono 125 i foreign fighters monitorati quest’anno (erano 110 nel 2016), di cui 37 morti e 22 tornati in Europa. Inoltre, nei primi sette mesi sono stati espulsi 67 soggetti a rischio, di cui 3 imam, e 29 estremisti sono stati arrestati da Polizia e Carabinieri.

(di Roberto Vivaldelli)