Sesto San Giovanni schiera l’esercito: intervista all’assessore di ferro

Cosa ha portato la ex Stalingrado d’Italia, roccaforte rossa da oltre settantanni, a voltare le spalle al centrosinistra per sposare il progetto di centrodestra del neo-eletto sindaco Roberto Di Stefano? Evidentemente una situazione di emergenza che non era più tollerabile. Solitamente capita che il susseguirsi di forze politiche in perenne concorrenza tra loro nella gestione del territorio, porti ad una condivisione delle colpe tra i vari partiti che si sono passati il testimone. Un concorso di responsabilità nella mala gestione di interi comuni, regioni e a volte anche Stati. La situazione di Sesto San Giovanni, città di oltre 80’000 abitanti della provincia di Milano, non è ascrivibile alla descrizione appena enunciata. Dal dopoguerra in poi, fino allo scorso giugno, ha registrato solamente amministrazioni di sinistra e centro-sinistra, ree, in questo caso, del degrado sociale che si è andato a creare.

Lo stesso Anis Amri, il terrorista responsabile dell’attentato ai mercatini di Natale a Berlino, in fuga dalla Germania, pensò bene di riparare a Sesto San Giovanni dopo aver ucciso 12 persone. E’ quindi realistico pensare che l’esito delle urne che hanno consegnato l’amministrazione comunale nelle mani di Di Stefano (FI), sia espressione di un sentimento di paura diffuso tra i cittadini sestesi. La nuova gestione pone infatti la sicurezza al primo punto della propria agenda e sono già state varate importanti manovre per normalizzare la situazione.

Per discutere di questo tema abbiamo intercettato l’assessore alla Sicurezza Claudio D’Amico, ex deputato della XVI legislatura, responsabile dei rapporti con i partiti esteri per la Lega Nord e tra i principali protagonisti dell’alleanza tra la Lega Nord e Russia Unita (il partito di governo russo), avente mandato su tutto ciò che riguarda la sicurezza del comune.

 

D’Amico assieme al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Sig. D’Amico, in quale situazione si trovava il comune di Sesto San Giovanni al momento dell’insediamento?

La situazione con cui ci scontriamo e che abbiamo da poco iniziato a risolvere, è una situazione di degrado generalizzata, la tipica situazione già presente in altre aree italiane ed europee dove le pratiche democratiche sono state messe in atto ormai da diverso tempo (in questo caso da sempre). L’attività di difesa e prevenzione della criminalità da parte delle forze dell’ordine, non per causa loro, era ridotta all’osso e la vita quotidiana di molti era preda di sbandati e criminali.

All’interno delle mie competenze nel ruolo di assessore ho richiesto appositamente che assieme alla sicurezza mi fosse concesso il mandato anche nella tutela dei cittadini e dei diritti umani. Così come recita l’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo “ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”, valori che per molti cittadini sestesi la passata amministrazione non era più in grado di garantire. Se la sinistra non è per la sicurezza, viene da sé che non è per i diritti umani. Per tale ragione occorre mettere in campo una serie di provvedimenti energici per riconsegnare agli abitanti di Sesto San Giovanni ciò che è loro di diritto.

Come pensate di risolvere questa situazione?

Dallo scorso 10 luglio, giorno della mia firma all’incarico di assessore, sono stati già previsti diversi interventi, in accordo col sindaco Di Stefano, volti innanzitutto a prevenire ma anche a reprimere la criminalità sul territorio. Tra questi, abbiamo fatto esplicita richiesta in prefettura per ottenere l’attivazione di una pattuglia di militari 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, che sarà operativa a partire da lunedì 31 luglio. Oltre a ciò, lo stanziamento di finanziamenti per le forze dell’ordine già presenti, sotto organico e mal equipaggiate, è stato ampliato. La stessa polizia locale non era tutelata ed era relegata a dirigere il traffico, in una situazione d’emergenza non è ammissibile non sfruttare le risorse già presenti in organico, la naturale conseguenza è un’estensione dello stato di degrado. Ci tengo a ringraziare gli agenti con cui collaboro, hanno compreso perfettamente lo stato di necessità delle cose e anche in questo periodo di ferie stanno lavorando moltissimo.

Avete già ottenuto dei risultati?

E’ chiaro che se ad un pubblico impegno non seguissero dei risultati l’intero sforzo sarebbe vanificato, e di conseguenza le promesse fatte ai cittadini di Sesto. Grazie alle forze dell’ordine già presenti, a partire da martedì 25 luglio, sono già stati emessi 30 ordini di Daspo a spacciatori, mendicanti, individui aggressivi che bivaccano e che quotidianamente importunavano i passanti. Lo stesso mercato è stato oggetto dei nostri controlli, infatti sono stati ritirati oltre 200 chilogrammi di merce deperibile venduta irregolarmente da extracomunitari. Anche la stazione metro ha visto un impiego delle forze dell’ordine per sanare la situazione andatasi a creare, è già stato effettuato un maxi-sequestro di merce contraffatta e varata la decisione di utilizzare degli agenti per piantonare la zona e garantire la sicurezza dei viaggiatori.

Quante descritto è tuttavia l’inizio di un processo volto a ripristinare un clima di serenità tra gli abitanti del comune. Ciò nonostante sono soddisfatto di un cambio di atteggiamento tanto semplice quanto significativo: gli agenti locali fino a pochi mesi fa venivano scherniti da tutta una schiera di sbandati e spacciatori locali, oggi invece, al passaggio delle forze dell’ordine, quest’ultimi se la danno a gambe.

(di Fabio Sapettini)