Terremoto: il governo tassa le macerie

I terremotati del centro Italia, oltre agli immensi danni subiti a causa del sisma, ora rischiano un’ulteriore beffa.

È infatti stato evidenziato che un decreto di esenzione per le tasse di successione non è tutt’ora stato deliberato, costringendo i cittadini delle città devastate dal sisma a pagare tasse di successione su immobili distrutti. Ad evidenziare la cosa è stato il sindaco di Amatrice, che nei prossimi giorni incontrerà il premier Gentiloni.

Il sindaco Pirozzi ha dichiarato: “Il problema c’è eccome, riguarda l’area del sisma. A Roma si devono sbrigare. Anche perché per poter chiedere i soldi della ricostruzione, prima devi dimostrare la proprietà. Quante persone sono coinvolte? Centinaia, come i morti. Ma per me l’esenzione va estesa a tutti, non solo alle famiglie delle vittime. Mi sembra assurdo che si debba pagare la successione sul nulla. Qualunque sia la cifra, migliaia o centinaia di euro è la stessa cosa, vale il principio. Se è una dimenticanza dolosa o colposa? Mah, per me è che proprio non ci pensano. Noi però lavoriamo per mettere una toppa”.

Il sindaco amatriciano negli scorsi giorni ha inoltre stilato una lista di tredici punti per un “sollecito intervento governativo su criticità nella gestione dell’emergenza e della ricostruzione”. Nel documento troviamo appunto anche l’esenzione al pagamento di imposta sulle successioni di immobili, resi del tutto inagibili a causa del sisma, aggiungendo che le ordinanze della Protezione civile e del commissario non bastano, in quanto, a parere del sindaco, le condizioni di vita nel comune sono paragonabili a quelle di uno stato in guerra.

Alberto Civica, segretario generale Uil del Lazio, ha aggiunto “Tassa sulle macerie? Per evitarla, bastava copiassero il decreto di Berlusconi. Avevamo già chiesto che nella manovra finanziaria fosse inserita una norma identica a quella dell’Aquila. Questo avrebbe consentito di diventare proprietari senza pagare le tasse su qualcosa che non c’è più. Nel 2009 si era mossa la presidenza del Consiglio su proposta della Protezione civile, che a quel tempo faceva ancora di tutto. Perché stavolta non ci hanno pensato? Io ci vedo una grande disattenzione”.

(di Pietro Ciapponi)