Scandalo K-Flex: conti in attivo, licenzia 187 lavoratori italiani, assume in Polonia

È una storia che va avanti da febbraio. K-Flex, azienda italiana di isolamento termico, ha i conti in ordine, ma assume in Polonia, dove il lavoro costa molto meno, licenziando 187 dei suoi oltre 230 lavoratori italiani.

L’azienda non solo è in attivo, ma ha ricevuto ben 12 milioni di euro di finanziamenti pubblici. Soldi che, come riporta anche Repubblica, dovevano rimanere sul suolo italiano, ma non fa nulla, meglio investirli all’estero: lo ha ammesso la stessa Marta Spinelli, membro del cda e figlia del fondatore.

I lavoratori protestano ormai da oltre 60 giorni, senza che nessuno li aiuti. Non si comprende che, al di là della teoria, la pratica del quadro socio-economico continua a imporre due cose: importare impiegati a basso costo o assumerlì laddove i costi sono già bassi.

La globalizzazione non cessa di mietere vittime, promuovendo una continua rincorsa al costo del lavoro più basso. Con il governo che sta a guardare, al netto di indagini del tutto teoriche e di “proteste” sindacali che nulla sposteranno della vergognosa tendenza generale all’impoverimento dei lavoratori e dei cittadini, italiani quanto di altri paesi appartenenti al fantastico “mondo libero”: di licenziare.

Buon primo maggio.

(di Stelio Fergola)