Tutte le élite dietro Macron

L’establishment francese e i maggiori politici dell’UE, tra cui François Hollande e Federica Mogherini, sono corsi ad elogiare Emmanuel Macron dopo il voto per le presidenziali francesi. Alcuni hanno apertamente esternato la speranza nella sconfitta della sua rivale, Marine Le Pen.

Nonostante entrambi i candidati siano finiti testi a testa al primo turno delle elezioni francesi, sembra che molti politici al potere ed eurocrati non si risparmino nel sostenere apertamente il centrista Macron in vista del voto del 7 maggio.

Il candidato conservatore François Fillon ha riconosciuto la sconfitta prima che fossero annunciati ufficialmente i risultati, ammettendo la sua piena responsabilità. Ha aggiunto che voterà per Macron al secondo turno, asserendo che «non c’è altra scelta che votare contro l’estrema destra».

Il candidato del Partito Socialista Benoît Hamon ha anch’egli chiesto ai suoi votanti di sconfiggere il Front National di Marine Le Pen, assumendosi anche lui la piena responsabilità per la grave sconfitta elettorale del partito.

Il candidato indipendente di sinistra Jean-Luc Mélenchon è rimasto imparziale, dicendo che non sosterrà nessuno al secondo turno, mentre aspettava che giungessero i risultati ufficiali del voto.

François Asselineau, candidato dell’Unione del Popolo Repubblicano, ha criticato aspramente Macron, definendolo un «fantoccio dell’oligarchia finanziaria», parlando domenica notte davanti ai suoi sostenitori. Ha espresso un’opinione altrettanto sfavorevole nei confronti di Marine Le Pen, dicendo che «è la famiglia Le Pen a mantenere al suo posto il sistema». Il Presidente del Partito Cristiano Democratico, Jean-Frédéric Poisson, si è rifiutato anche lui di sostenere uno dei candidati, definendoli entrambi «scenari disastrosi» su Twitter.

Il governo di Hollande si accoda all’ex socialista Macron

Nel frattempo, le autorità francesi e i membri del Partito Socialista hanno espresso il loro sostegno Macron, ex socialista. Macron si è dimesso da Ministro dell’Economia del governo di François Hollande per ritagliarsi un proprio ruolo nelle elezioni come candidato indipendente.

Hollande ha chiamato Macron per congratularsi con lui per essere passato al secondo turno, ha riferito la Reuters, citando il palazzo dell’Eliseo. Il Primo Ministro socialista Bernard Cazeneuve ha anche lui chiamato Macron per mostrargli sostegno con una lunga dichiarazione. Il Ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha incitato a mobilitarsi e a votare Macron al secondo turno. Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, ha dato il suo appoggio per «bloccare l’estrema destra e votare per Macron» – nella sua città Le Pen ha subito una pesante sconfitta, ottenendo circa il 5% dei voti.

Nel frattempo, l’ex Primo Ministro Manuel Valls si è accodato al coro pro-Macron. Valls, che si è dimesso per partecipare alle presidenziali, è stato battuto dal socialista Benoît Hamon alle primarie.

La Germania si schiera con l’europeista Macron

I politici tedeschi sono stati i primi a mostrare la loro chiara preferenza nelle elezioni presidenziali francesi, non appena sono emersi i primi risultati. Il vice Cancelliere e Ministro degli Affari Esteri Sigmar Gabriel ha scritto di essere felice «che l’unico candidato pro-UE» sia in testa alle elezioni francesi. Il deputato tedesco e capo dello staff di Angela Merkel, Peter Altmaier, ha dichiarato che i risultati mostrano che «la Francia e l’Europa insieme possono vincere!». Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha anche lui mostrato sostegno alla piattaforma pro-UE e di libero mercato di Macron, augurandogli tutto il meglio possibile per le prossime 2 settimane in un tweet.

I funzionari UE augurano buona fortuna a Macron

Non c’era nessuna sorpresa nel fatto che i funzionari dell’UE fossero in favore di un blocco per Macron per opporsi all’euroscettica Le Pen, la quale ha promesso di tenere un referendum sulla “Frexit” come parte della sua campagna per rinegoziare i termini della presenza francese nell’Unione, eppure alcuni funzionari hanno fatto un gran passo avanti nell’elogiare Macron.

L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione, Federica Mogherini, si è sperticata negli elogi, chiamando Macron «la speranza e il futuro delle nostre generazioni». Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si anche lui «congratulato con Emmanuel Macron per i suoi risultati al primo turno e gli ha augurato il meglio possibile per il secondo turno», ha riferito il portavoce di Juncker, Margaritis Schinas, su Twitter.

Un “prodotto dei media”?

Si è verificata una «campagna mediatica di massa in favore di Macron» prima del primo turno elettorale, e questa diventerà sempre più intensa fino al voto del 7 maggio, ne è convinto lo scrittore e commentatore politico Jean Bricmont. «Ci sarà una propaganda di massa da parte di tutti, come vedete… Fillon sta con Macron. Il socialisti stanno con Macron», ha dichiarato ad RT a Parigi, mentre descriveva l’ondata di reazioni seguite ai risultati del primo turno.

Bricmont, che dichiara di non essere un sostenitore della «divisiva» Le Pen che è «ossessionata con l’Islam», allo stesso tempo critica la demonizzazione e i paragoni col nazismo utilizzati, che secondo lui sono una maniera per spostare voti in favore di Macron. Molti francesi voteranno Macron solo per «bloccare Marine Le Pen», crede Bricmont.

«Macron non ha fatto nessuna promessa di alcunché… i suoi convegni sono relativamente vuoti. È un completo prodotto dei media», asserisce Bricmont, che è pessimista sulla vittoria di questo candidato, in quanto un potenziale «disastro per l’Europa». Questa vittoria sarebbe «una vendetta per Hillary Clinton, una vendetta per l’UE… una vendetta per la Brexit», ha detto.

«È il popolo a votare, non l’establishment»

Michael Patrick Flanagan, ex membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha detto ad RT che crede che il disprezzo dell’establishment europeo per la Le Pen derivi dal fatto di voler preservare i propri privilegi derivati dal loro potere. «Questi sono i membri dell’establishment, le cui fortune, le cui vite, la cui posizione nel mondo si basa unicamente sull’esistenza dell’UE», ha detto Flanagan dei quei politici europei che si sono mostrati eccessivamente brutali nell’opporsi alla Le Pen quale potenziale capo di stato francese.

«Amano queste loro posizioni, amano il loro incarico, amano essere coloro che chiamano i colpi e non amano il movimento populista, non gli piace che il popolo possa essere interessato a gestire la propria vita», ha detto, aggiungendo che ciò che l’establishment maggiormente teme è la revisione dell’ordine burocratico esistente.

«Questo per loro è pericoloso per loro e per le loro posizioni, così impostano il sorriso più accattivante possibile, brandiscono le loro credenziali e appoggiano la loro emanazione per far continuare lo status quo, il quale li vede signoreggiare sul popolo», ha detto Flanagan, aggiungendo che, nonostante le probabilità siano contro la Le Pen, lei è ancora capace di compiere una svolta al secondo turno, come il voto sulla Brexit e alle elezioni americane dello scorso anno. «Penso che possa farcela. È il popolo che alla fine andrà a votare».

(da RT – Traduzione di Leonardo Olivetti)