Il Regno Unito diviso fra Brexit e indipendenze

Regno Unito indipendente dall’Unione Europea. Scozia e Nord Irlanda indipendenti dal Regno Unito. Una cosa è certa, nell’arcipelago britannico si respira voglia di libertà. A seguito infatti dell’annuncio da parte del parlamento di Londra dell’applicazione dell’art. 50 del TUE che darà esecuzione alla Brexit, il premier scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato l’intenzione, da parte di Edimburgo, di porre in essere un nuovo referendum per svincolarsi dalla corona d’Inghilterra. “Le condizioni sono radicalmente mutate” ha detto nel suo discorso il Primo Ministro scozzese, per giustificare una nuova richiesta referendaria a soli tre anni dal referendum del 2014 che aveva nettamente bocciato (55-45) le istanze degli indipendentisti.

La decisione spetta in ogni caso a Westminster, che per ora alza il muro. Sarà difficile però non ascoltare le forti istanze scozzesi per il Paese della devolution. La sensazione è dunque che il gioco si sposti sulla tempistica, pre o post effettiva uscita della Gran Bretagna dall’Europa. In ogni caso il governo scozzese appare determinatissimo e in caso di rifiuto britannico spingerà per andare il prima possibile a uno scontro frontale.

E se, nelle terre a nord della Britannia, si paventa la rottura con Londra, spostandosi a ovest la situazione non muta. L’ipotesi che l’Irlanda del Nord infatti possa a sua volta chiedere una consultazione per giungere all’indipendenza e alla riunificazione con l’Eire non è poi così remota. Per Michelle O’Neill, leader del Sinn Féin, si riaffaccia la necessità di “un referendum per la riunificazione”. La Brexit infatti rappresenta, in un Paese come quello nordirlandese, una rottura de facto degli accordi del Venerdì Santo del 1998 che avevano messo fine ai troubles. Nell’accordo infatti si era giunti all’abolizione del confine con la Repubblica d’Irlanda; abolizione che diverrebbe problematica in seguito all’uscita di Belfast dall’UE. L’Irlanda del Nord diverrebbe a tutti gli effetti un Paese extracomunitario con cui sarà molto più complicato, per Dublino, avere rapporti così intensi.

L’Unione Europea quindi, ha sempre rappresentato per gli indipendentisti di Scozia, ma soprattutto per quelli irlandesi una sorta di garanzia dalle ingerenze inglesi, che ora tornano a riaffacciarsi. E proprio in Nord Irlanda torna prepotentemente anche la violenza con gli attacchi, sempre più frequenti, della Nuova IRA a spaventare il governo. Voglia di indipendenza dunque, a ogni livello, con ogni mezzo, e in ognuno dei Paesi del Regno. Londra fuori dall’UE, Scozia fuori dall’UK, Irlanda riunita. Di sicuro una grossa gatta da pelare per il governo britannico, probabilmente una enorme opportunità di libertà per scozzesi e irlandesi potenzialmente liberi sia dal Regno Unito che dall’UE, il cui futuro non muta, con o senza Scozia e Irlanda.

(di Simone de Rosa)