Salvini: “Se vince la Le Pen può crollare l’ Unione Europea”

 

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, presenzia al convegno “Globalismo e sovranità” organizzato alla Camera dei deputati. Abbiamo colto l’occasione per fargli qualche domanda sull’attuale situazione politica, in Italia e in Occidente.

Onorevole Salvini, manca ormai qualche mese alle elezioni francesi. Ci sono possibilità di successo? Quanto potrebbe influire un’eventuale elezione di Marine Le Pen all’Eliseo?

Spero e credo che il 2017 continuerà sull’onda positiva del 2016 “Brexit-Trump”. Quindi non solo la vittoria della Le Pen, ma anche affermazioni anti-europee nelle politiche in Olanda, in Austria e in Germania sono eventi da tenere d’occhio. Spero che ci siano anche elezioni anticipate in Italia, chiaramente.

I popoli, con il loro lavoro, con il loro diritto a controllare i confini, le banche, l’economia e la loro vita avranno un ruolo decisivo: se vincono la Le Pen, Wilders, Strache, o noi in Italia, se tutto questo avverrà, potremo finalmente prendere e archiviare l’Unione Europea (che non è da confondere con l’Europa) per quello è stata: un organismo sovranazionale malefico.

Lei avrà sentito le ultime esternazioni di Donald Tusk, il presidente del Consiglio d’Europa, che sembra aver scoperto all’improvviso la possibilità di chiudere le frontiere dalla Libia. Un suo commento su queste dichiarazioni, che non abbiamo timore noi stessi a definire quanto meno bizzarre.

Si potrebbe dire “meglio tardi che mai”, ma intanto in Italia sono sbarcati mezzo milione di finti profughi che hanno generato conflitti e tensioni sociali. Il blocco navale si può e si deve fare, lo spostamento delle frontiere al di là del Mediterraneo si deve fare allo stesso modo. Temo che siano parole al vento, come quelle sui ricollocamenti che non arriveranno da nessuna parte.

Trump è partito con energia. Ha fatto dei decreti attuativi importanti, ma ha subito ricevuto ostilità, tanto dalla Corte Suprema che dal Pentagono, che ha fatto un po’ orecchie da mercante sul ridisegno della strategia militare in Siria. Potrebbe essere un problema per l’inversione di tendenza che auspichiamo anche sul tema della globalizzazione?

No, Trump ha vinto le elezioni. Si mettano l’anima in pace cantanti, attrici e ballerine. Sta portando avanti quello che aveva promesso di fare. Ovviamente le resistenze da parte dei poteri forti non mancheranno, ma io penso che tirerà dritto come un treno.

Il professore Gotti Tedeschi, tra gli ospiti alla conferenza di oggi, ha fatto un banalissimo ragionamento: la crisi italiana comincia già dagli anni Settanta, quando la natalità crolla. E il PIL di un Paese non può continuare a crescere se non ci sono nuovi giovani. Qual è la posizione della Lega su questo argomento? L’iniziativa del Fertility Day ha avuto dei limiti? Se sì, quali?

Il Fertility Day sono solo chiacchiere. Serve una compatibilità di tempo-lavoro, per uomini e soprattutto donne, servono servizi all’altezza (penso al modello degli asili nido gratuiti francesi), c’è bisogno di un sostegno alla natalità, di un investimento sulle famiglie che si traduce in quattrini, in servizi e in welfare. Se non nascono figli e il saldo tra nati e morti continua ad essere negativo non andiamo da nessuna parte.

Un’ultima domanda: c’è qualcosa di pedagogico da poter includere sulla materia?

Educazione civica, formazione, servizio civile militare obbligatorio sono tutti strumenti utili a formare i cittadini in tal senso.

(di Stelio Fergola)