Lo spirito siriano contro il Nichilismo occidentale

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Uno dei punti di forza del presidente siriano Bashar Al-Assad e del Partito Ba’ath in generale è sempre stata la volontà di unire le varie popolazioni che compongono la variegata nazione siriana. A dispetto della composizione etnica, che vede la popolazione costituita per il 95% da Arabi, per il 4% da Kurdi e per l’1% da Armeni e popolazioni minori, la Siria vanta una complessa composizione religiosa. Infatti, il 64% della popolazione è di fede sunnita, il 26% di fede sciita (tra cui rientrano anche gli Alawiti) e il 10% di fede cristiana.

Come è possibile che una Nazione così eterogenea possa trovare nella sua unità un punto di forza? (almeno seguendo la classica definizione di “Nazione”, ovvero un insieme di persone aventi la stessa cultura, la stessa etnia e la stessa lingua). Semplice: gli esponenti del Partito Ba’ath sono riusciti a risvegliare la parte spirituale della Siria, creando uno Stato laico rispettoso di tutte le culture ma che sappia agire con la forza quando una parte della popolazione non rispetta le altre; in poche parole si comporta da Stato.

Per questo il governo di Damasco ha resistito e continua a resistere, passando al contrattacco contro Daesh e i cosiddetti “ribelli moderati” sostenuti dall’Occidente. Facciamo un parallelo: la stessa cosa accadde in Russia quando Putin salì al potere. Il Presidente della Federazione Russa ha unito le diverse etnie della Federazione in un unico popolo, risvegliando il nazionalismo russo e utilizzando la religione, quest’ultima mai sopita durante i 70 anni di ateismo comunista.

Un risultato possibile grazie al continuo richiamo all’impero zarista. Similmente in Siria, ove  vengono propagandati il socialismo ed il nazionalismo arabo. Ne discende una netta differenza con l’Occidente, ormai assolutamente nichilista ed edonista. Il recente attentato a Bruxelles lo ha dimostrato per l’ ennesima volta: nessuno è corso a combattere per difendere la propria terra, ma l’Europa si è limitata a piangere e a sbraitare sulla determinazione di “restare umani”, di non chiudere le frontiere e quindi continuare con la politica dell’ accoglienza. Non si agisce sulle cause, quindi, ma sulla diretta conseguenza.

A differenza di quanto dichiarato da molti, non sono sotto attacco i valori europei: semplicemente perché non esistono. Essi sono schiacciati ogni giorno dal consumismo e dal materialismo capitalista, i quali si sono sostituiti ai valori europei duramente conquistati per farci diventare una sorta di “seconda America”, paradiso del capitalismo. La nostra mancanza di reazione evidenzia che inconsciamente siamo consapevoli di essere solamente numeri e non persone facenti parte di una comunità.

In Siria si combatte per la Patria, semplicemente perché i cittadini sanno di contare qualcosa. E questo dimostra che la democrazia, come la intendiamo in Occidente, è nulla se non è accompagnata dalla volontà di essere parte integrante di un’entità superiore, Stato o religione che sia.

(di Federico Gozzi)

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