“Magistrati infallibili, anzi no”: la bile dei buonisti sul caso Riace

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L’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina operato ai danni del sindaco di Riace Domenico Lucano ha generato le solite reazioni pregne di attualità politica, richiamanti all’originalissimo antifascismo e antirazzismo e rovesciando il giustizialismo di sinistrata memoria trasformando il tutto improvvisamente in una forma di complottismo politicamente corretto.

Ricordiamo con passione i suoi selfie con il Vate Roberto Saviano, che ne esaltava le doti di accogliente per antonomasia, quello che protegge i rifugiati dal razzismo ormai incontrollato della nostra ridente penisola. La Rai aveva addirittura in programma una fiction di santificazione del Beato primo cittadino con protagonista Beppe Fiorello, finita improvvisamente in soffittta dopo la scandalosa decisione.

Ovviamente le reazioni dei cosiddetti buonisti puri di cuore non si sono fatte attendere. Gad Lerner non poteva mancare di dire la sua, ovviamente scrivendo parole al vento e senza nessun costrutto.

"Magistrati infallibili, anzi no": la bile dei buonisti sul caso Riace

“Schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell’accoglienza” dice Gad. Ormai in barba ufficiale a qualsiasi legalità apparente, il nostro eroe cronista sembra sconfessare le decine di anni in cui predicava l’infallibilità dei magistrati quando si trattava di Berlusconi e delle sue presunte nefandezze.

Qualcuno dovrebbe spiegargli che l’inchiesta su Riace è partita da due anni, quindi in pieno governo Renzi e con Minniti ministro dell’Interno. Di conseguenza dovremmo dedurre che la deriva fascistoide sia un unicum onnipresente, a questo punto a prescindere dal governo, ma da tirare fuori – che strano – solo quando fa comodo.

Ancora peggio Marco Travaglio che sul Il Fatto Quotidiano definisce Riace un “fuorilegge onesto”:

"Magistrati infallibili, anzi no": la bile dei buonisti sul caso Riace

Pare un ossimoro, ma è proprio così: fuorilegge, perché è lui stesso a definirsi orgogliosamente così nelle sue conversazioni intercettate; onesto, perché anche il gip che l’ha arrestato riconosce che non ha mai agito per interesse personale e ha svolto un gran lavoro per integrare i migranti e riqualificare il suo comune spopolato.

Insomma, lo stesso Travaglio che per anni ci ha rotto ogni possibile organo sensibile sull’infallibilità divina dei magistrati, adesso s’inventa il “fuorilegge onesto”. E la magistratura continua a dimostrarsi imperfetta e orientata grosso modo qualsiasi decisione prenda, dal momento che il gip respinge 14 accuse pur riconoscendo le “gravi irregolarità” nella gestione dei fondi per l’immigrazione.

Roberto Saviano, ormai la macchietta del web prima ancora che del giornalismo italiano, mette in scena la solita filippica su facebook, seguendo grosso modo lo stesso copione. Prima farneticando ancora sulla favolosa “disobbedienza civile”, poi regalandoci perle come questa:

"Magistrati infallibili, anzi no": la bile dei buonisti sul caso Riace

E allora vai col minestrone, Renzi e Orfini insieme a Di Maio e Salvini, perché tanto la caciara è l’unica strada possibile e accomunare tutto, dopo l’arronzata di ieri su un’inchiesta partita molto prima dello stesso Salvini ministro, è l’unica strategia vincente.

Ma insomma, questi magistrati hanno sempre ragione o sempre torto? La decisione ai progressisti. Solo perché stavolta hanno necessità di farlo sul serio, sia chiaro, perché il giocattolino, evidentemente, s’è rotto e non si sa quando si riparerà: quello dipende, come al solito, dall’assistenza.

(di Stelio Fergola)

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