Che l’esercito del III Reich fosse multietnico ormai è risaputo. All’interno delle armate della Germania nazista militarono infatti non solo Tedeschi ma anche numerosi volontari Spagnoli, Italiani, Russi, Polacchi, Ucraini, Croati, Francesi, Svedesi, Finlandesi ma anche Turkmeni, Cosacchi, Arabi, Valloni, Calmucchi ed Indiani. Molti di questi volontari combatterono a fianco dell’esercito regolare tedesco su diversi fronti, dall’Africa alla Russia; ma fra tutte le diverse branche dell’esercito tedesco furono le Waffen-SS ad accogliere la maggior parte di stranieri. Non si ricorda infatti nelle guerre del Novecento un corpo militare tanto internazionale come le agguerrite Schutzstaffel, (squadre di protezione).
La Legione SS “India Libera”, o in tedesco “Indische Freiwilligen Legion der SS” fu creata su desiderio di Subhas Chandra Bose, presidente del Governo dell’India Libera, uno stato fondato dai Giapponesi in funzione antibritannica. Bose, chiamato dai suoi fedeli Netaji, “condottiero”, fu uno dei fautori dell’indipendenza dell’India dal dominio del Raj Britannico, ma al contrario di Gandhi, con cui condivideva le idee di indipendenza, non credeva negli ideali della non-violenza. Al fine di raggiungere il suo ideale si alleò con i Giapponesi ed i Tedeschi ed ottenne, grazie all’appoggio di Himmler, il permesso da parte di Hitler di creare un corpo militare di soldati indiani per combattere gli Inglesi. Nell’accordo fu deciso che i soldati della legione India Libera combattessero unicamente contro i soldati dell’impero britannico. Il suo motto era infatti “lottare per l’India libera è meglio che lottare per i britannici che l’hanno resa schiava”.
La legione fu creata arruolando prigionieri indiani e disertori dell’esercito inglese, addestrata, equipaggiata e formata a spese della Germania, arrivò a contare circa 4.000 effettivi ben motivati a combattere in nome dell’Asse contro il Colonialismo. La Legione India Libera fu raggruppata in 3 battaglioni di 4 compagnie ciascuna guidate da ufficiali dell’esercito tedesco. La divisa selezionata fu quella dell’esercito tedesco, ma fu permesso ai soldati Sikh di utilizzare il turbante tradizionale al posto dell’elmetto o del berretto da campo. Come simbolo dell’unità vennero scelti i colori dell’India, bianco verde e giallo zafferano, al centro dello stemma si trova una tigre balzante da sinistra verso destra; il tutto dominato dalle parole “Azad Hind”, India Libera.
Schierati in Francia nella difesa del Vallo Atlantico la loro funzione fu prevalentemente antipartigiana, vennero comunque a contatto con le truppe Alleate e combatterono duramente mentre si ritiravano in Germania. La 9^ compagnia della Legione combatté pure in Italia, dove venne a contatto con forze inglesi e polacche. Con la caduta imminente della Germania nel maggio del ’45, i membri rimanenti della legione stanziati nel sud della Germania tentarono di trovare rifugio in Svizzera, ma vennero fermati e catturati dalle truppe Alleate. La fine del III Reich portò anche al tramonto della legione indiana delle Waffen-SS, i cui soldati si arresero agli Alleati in Germania ed in Italia.
(di Fausto Andrea Marconi)