Mattarella si piega all’Ue e ai mercati: ipotesi impeachment

«Il professor Giuseppe Conte ha rimesso il mandato per la formazione del nuovo governo». Queste le parole lette dal segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, che non lasciano spazio ad interpretazioni. La rottura, come confermato da tutti i protagonisti e dallo stesso Presidente Sergio Mattarella, si è consumata sul nome di Paolo Savona al Ministero dell’Economia.

Si conferma ciò che si diceva nei giorni scorsi: Mattarella, pur non avendone l’autorità, ha imposto un veto politico su Savona, già Ministro con Ciampi: la sua «colpa» è quella di essere «critico» nei confronti dell’Euro e dell’Unione Europea. Un fatto di una gravità inaudita. Eppure la «Costituzione più bella del mondo», nonostante le bislacche interpretazioni dei soliti gazzettieri, è chiara: «Il Presidente della Repubblica ha un ristretto margine di discrezionalità nella scelta del Presidente del Consiglio (mentre non ne ha alcuna nella scelta dei ministri, formalmente demandata al Presidente del consiglio), proprio perché egli dovrà tenere nel debito conto le indicazioni che gli vengono date da parte di coloro che sono interpreti della volontà e degli orientamenti del Paese e delle forze politiche rappresentate in Parlamento». (Diritto Costituzionale – Temistocle Martines – Giuffrè Editore).

Le reazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Con il suo veto il Presidente Mattarella, ci dispiace constatarlo, oggi ha ostacolato la formazione di un governo che, piaccia o meno, rappresentava gli italiani e il loro veto. Tant’è che c’è già chi parla di impeachment o di messa di stato d’accusa nei confronti dello stesso Mattarella. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa Ansa, nel Movimento si fa riferimento all’art. 90 della Costituzione secondo il quale «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri».

A chiederlo anche Fratelli d’Italia: «Si dice che il Presidente della Repubblica abbia messo il veto sulla nomina di Paolo Savona a Ministro dell’Economia, se questa notizia fosse confermata avrebbe dell’incredibile – ha detto la Meloni -. E se questo veto fosse confermato sarebbe drammaticamente evidente che il Presidente Mattarella è troppo influenzato dagli interessi delle nazioni straniere e dunque Fdi nel caso in cui questo veto impedisca la formazione del nuovo Governo chiederà al Parlamento la messa in stato d’accusa del Presidente per alto tradimento».

(di Roberto Vivaldelli)