Elezioni Friuli Venezia Giulia, cosa ci dicono i risultati sul piano nazionale

Centrodestra col vento in poppa e il timone, ormai sempre più saldamente, nelle mani della Lega. Centrosinistra stabile. Possibile crollo del Movimento 5 Stelle.

È quanto emerge dai risultati delle elezioni in Friuli Venezia Giulia che hanno visto la netta imposizione della coalizione di centrodestra e l’elezione a governatore del leghista Massimiliano Fedriga col 57,09% dei consensi.

Un vero e proprio plebiscito quello che ha cambiato il colore a una regione precedentemente amministrata da Debora Serracchiani (PD). Spicca, su tutti, il risultato della Lega che si attesta al 34,91%. Una crescita impressionante se comparata alle recentissime politiche (25,80%); per non parlare del balzo clamoroso rispetto alla precedente tornata delle regionali 2013 (8,28%).

Resta invece difficilmente analizzabile e di scarso interesse il risultato di Forza Italia (che si ferma al 12,06) in calo rispetto al risultato precedente alla regione (20,05%, ma è un dato incomparabile perché parliamo dell’allora PdL) ma in lieve rialzo rispetto al 10,67 del 4 marzo.

Un crollo inevitabile e che segue il trend nazionale è, invece, quello del centrosinistra a guida Sergio Bolzonello, che perde la regione fermandosi al 26,84% e facendosi più che doppiare dall’avversario Fedriga. I numeri di lista PD (18,11%) restano comunque perfettamente in linea con i recenti risultati nazionali (18,73%).

Il dato sorpresa arriva invece dai 5 stelle che sembrano subire un colpo devastante. Qui val la pena fare una precisazione. Il movimento “grillino” ci ha abituati ad alti e bassi in questo tipo di elezioni, e la differenza di forza dimostrata tra piano locale e piano nazionale non è una novità. La notizia però, data la dimensione del fenomeno, pare esserci comunque. Il primo partito d’Italia si ferma infatti ad un misero 7,06% di lista (11,67 al candidato). Un risultato in caduta libera se comparato al 24,56 conquistato alle politiche di nemmeno 2 mesi fa, e quasi dimezzatosi anche rispetto al 13,75 di lista conquistato nel 2013.

Di certo pesa su questo risultato la forza della coalizione vincente a guida Lega che pare intercettare molti potenziali voti “antisistema”. Solo ipotetico è invece il peso su questi dati del continuo valzer di Di Maio con forti sbandate verso il PD, che potrebbe costargli in futuro una severa punizione.

In casa 5 stelle, i deludenti esiti in Friuli Venezia Giulia e Molise (dato molto più alto e sicuramente più competitivo, ma comunque flop se comparato alle aspettative di vittoria, sfumata, anche lì a vantaggio del centrodestra) danno comunque materiale su cui riflettere.

(di Simone De Rosa)