Israele, attacco missilistico contro la base siriana di Homs

Tensione alle stelle in Medio Oriente. La base aerea T-4, nella provincia siriana di Homs, è stata colpita da un attacco missilistico che ha fatto diversi morti e feriti.

Secondo quanto riferito dal Ministro della difesa russo, due caccia israeliani F-15 hanno attaccato nelle scorse la base aerea siriana. In una nota ufficiale, l’esercito russo afferma che “due aerei F-15 dell’aeronautica israeliana hanno lanciato otto missili guidati contro la base aerea T-4”. “Le unità di difesa aerea siriane hanno abbattuto cinque missili guidati”, afferma l’esercito, che tuttavia conferma che tre dei missili “hanno raggiunto la parte occidentale dell’aeroporto”. L’ambasciata israeliana a Mosca ha rifiutato di commentare il rapporto del ministero della Difesa russo.

Poche ore prima Israele aveva invocato un attacco Usa contro la Siria, in risposta all’attacco chimico di Douma, un false-flag confezionato ad hoc per giustificare l’intervento militare dell’occidente e di Israele in Siria. “L’attacco sconvolgente mostra l’incredibile ipocrisia internazionale della comunità internazionale che si concentra su Israele di fronte all’organizzazione terroristica Hamas che sta inviando civili alla nostra barriera [al confine], quando ogni giorno vengono uccise decine di persone in Siria”. Lo ha dichiarato il Ministro degli affari strategici e della sicurezza pubblica di Israele, Gilad Erdan.

“C’è la necessità di rafforzare la presenza degli americani e di altre forze internazionali, perché senza di loro il genocidio che stiamo vedendo si intensificherà”. Il ministro ha detto che Israele deve “intensificare i suoi sforzi diplomatici e umanitari per aiutare il popolo siriano”.

Questo ci conferma che l’obiettivo strategico di Israele in Siria è sempre stato quello di favorire un regime change e la caduta di Bashar al-Assad, in maniera tale da colpire l’avversario strategico numero uno di Tel-Aviv, l’Iran. La strategia di Israele – in piena sinergia con Arabia Saudita e Stati Uniti –  è stata quella dello «scaricabile», consentendo alle formazioni islamiste e jihadiste di proliferare nella regione nella speranza che queste vincessero la guerra contro Assad.

Ciò non è avvenuto, grazie alla resistenza del popolo siriano e all’intervento di Russia, Iran ed Hezbollah, e Tel-Aviv ha deciso di aumentare la pressione sulla Siria, in un piano pienamente supportato dagli alleati.

(di Roberto Vivaldelli)