Münster: auto sulla folla ma “niente terrorismo”. Che sia il solito disadattato?

Nel pomeriggio di ieri, un furgone è piombato sulla folla a Münster in Germania: tre morti e almeno venti feriti, di cui sei gravi. Subito dopo, l’autista si è ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa.

Si tratterebbe di Jens R, tedesco, classe 1969. Secondo le autorità non ci sarebbero indicazioni circa la sua affiliazione all’estremismo islamico, in quanto soggetto a Trattamento Sanitario Obbligatorio dal 2014 e nel 2016. Argomentazione discutibile, che si allinea a quelle già vissute per altri attentati, con modalità del tutto similari, ai quali abbiamo assistito lo scorso anno.

La formula, infatti, sembra venire semplificata sempre allo stesso modo, quasi che l’attentatore segua un motto di questo tipo: “sono un musulmano semplice, entro in Europa, divento depresso.” È una retorica, questa sbandierata dai vari Mentana, di chi vuole nascondere la testa sotto la sabbia a fronte di ovvietà. “È un europeo!”, strillano, e si sentono più sicuri.

Analizzando i fatti, però, emerge il solito quadro comportamentale, anche in situazioni banali e quotidiane, estrinsecato nell’ odio atavico verso i cosiddetti “valori occidentali”. La realtà è che alla prima occasione buona costoro sventolano la bandiera alla quale sono legati: se non fosse chiaro, non è quella del Paese dove, spesso a spese altrui, vivono.

(di Davide Pellegrino)