Soros invoca la stretta sui social: “Promuovono il populismo”

L’attivista miliardario George Soros ha richiesto all’Unione Europea di regolare i social media perché “le opinioni degli elettori stanno venendo controllate e manipolate”.
Soros ha dichiarato che la dimensione delle aziende di social media le rende una “minaccia pubblica”, e sostiene che abbiano indotto le persone a votare contro le cause globaliste, inclusa l’elezione di Donald Trump: così riporta un articolo del Guardian.

Lo speculatore, che guida uno dei più grandi gruppi di pressione del mondo ed è noto per la sua interferenza nella politica estera e nelle elezioni, ha dichiarato che i social media minacciano la democrazia e “l’integrità delle elezioni”.I nuovi media e i gruppi populisti sono molto prolifici sui social media, usano queste piattaforme per passare oltre i media tradizionali e si oppongono alle cause di Soros e dei suoi alleati.

Soros ha incontrato i leader europei 11 volte dal referendum sulla Brexit. Per fare un paragone, il primo ministro inglese May li ha incontrati solo tre volte. Solo una settimana fa è stato rivelato come Soros abbia finanziato con un milione di sterline i gruppi contrari alla Brexit.
Nell’articolo del Guardian viene riportato come, secondo Soros, i social media “possano influenzare le persone senza che queste se ne rendano conto” e “interferiscano con la funzione della democrazia e con l’integrità delle elezioni”. A causa dei social media, dichiara il finanziere, le persone stanno perdendo “la libertà di pensiero”: “questo pericolo non riguarda solo il futuro, ma ha avuto un importante ruolo nelle elezioni americane del 2016”.

“Negli Stati Uniti, le leggi non sono abbastanza forti per combattere l’influenza politica dei monopoli. L’Unione Europea se la cava meglio, perché non ha nessun gigante dei social network. Il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager sta costruendo un nuovo approccio alla questione”, ha aggiunto, chiedendo ai burocrati che di recente hanno visitato Cuba di condannare gli abusi dei diritti umani nel paese.

Soros, condannato per insider trading, è anche sospettato di avere interferito nelle elezioni presidenziali, e il suo nome è apparso 60 volte nelle mail rilasciate da Wikileaks riguardo la recente corsa presidenziale.

(da Breitbart – Traduzione di Federico Bezzi)