Chi sono i principali stati sponsor del terrorismo?

Mentre il 2017 si sta per chiudere, è difficile mostrarsi ottimisti per ciò che riguarda il nuovo anno. Il presidente americano, il cui margine di vittoria è stato certamente basato sulla sua promessa di evitare guerre inutili, ha raddoppiato lo sforzo in Afghanistan; si è rifiutato di disimpegnare la Siria nonostante l’ISIS sia sconfitto, e sta giocando a una pericolosa politica del rischio calcolato con un regime psicopatico e imprevedibile quale quello di Pyongyang.

La Casa Bianca ha inoltre deciso di fornire armi all’Ucraina, nel rispetto della narrazione mainstream sulla presunta pericolosità della Russia; una decisione che ha già prodotto una risposta secca da Mosca e renderà quasi impossibile una distensione tra le due superpotenze.

Ma, come già ho osservato in precedenza, l’allarme rosso più persistente a Washington riguarda le relazioni con l’Iran, le quali si sono inutilmente deteriorate negli anni passati e porteranno problemi collaterali con la Russia e la Turchia; problemi che potrebbero innescare un conflitto molto più ampio. Dico “inutilmente” perché tutte le iniziative per avvelenare le relazioni diplomatiche sono venute da Washington, non da Teheran. L’amministrazione Trump si è rifiutata di certificare che gli iraniani si sono attenuti al negoziato sul nucleare del 2015, e ha aumentato gli attacchi contro il paese, soprattutto alle Nazioni Unite, sostenendo che il regime di Teheran sia la maggiore fonte di terrorismo nel mondo e che sta tentando di ottenere l’egemonia sui paesi ad esso confinanti.

L’unico problema di queste accuse è che nessuna di esse è vera; e oltretutto, l’Iran, con risorse belliche limitate, ha davvero poche speranze di ottenere il controllo sui paesi confinanti, tantomeno di attaccare gli USA o l’Europa. Le invettive contro l’Iran provengono principalmente da Israele e Arabia Saudita, due paesi che hanno davvero ambizioni egemoniche sulla regione mediorientale. Gli amici di Israele al congresso USA, nei media e alla Casa Bianca spingono per un’azione militare, e Israele ha perfino minacciato qualunque presenza iraniana in Siria.

Una recente analisi dettagliata da parte di alcuni ex ufficiali dell’intelligence USA ha dimostrato come la teoria che vorrebbe l’Iran principale sponsor del terrorismo sia totalmente inventata. L’analisi spiega come questa narrativa sia artificiosa e, nonostante ciò, divenuta parte della narrazione in voga a Washington. Il recente National Security Strategy Report 2018 della Casa Bianca dichiara che “l’Iran, principale sponsor del terrorismo mondiale, si è avvantaggiato dell’instabilità per espandere la sua influenza” attraverso “paesi alleati, proliferazione bellica e finanziamenti”.

Ma un altro report del governo USA, l’annuale Country Report on Terrorism 2016 non cita alcun atto terroristico compiuto quell’anno. Di fatto, l’atto terroristico più recente attribuito a Teheran risale al 2012 e fu una rappresaglia contro Israele, il quale all’epoca assassinava gli scienziati e i tecnici nucleari iraniani.

L’ambasciatrice americana all’ONU Nikki Haley ha recentemente dichiarato che “è difficile trovare un gruppo terroristico in Medio Oriente che non sia supportato dall’Iran”. Ma in realtà la maggior parte dei gruppi terroristici della regione, inclusi ISIS, al-Qaeda e al-Nusra, sono composti da musulmani sunniti, i quali ritengono gli sciiti iraniani degli eretici, e sono finanziati da Qatar, Arabia Saudita e Stati Uniti. Il Mujahedin-e-Khalq (MEK) è un gruppo terroristico iraniano, ma è stato finanziato e supportato da Washington e Tel Aviv per condurre attacchi all’interno dell’Iran.

La realtà è che il terrorismo, definito dalle Nazioni Unite come “atti criminali volti al fine di provocare un stato di terrore nel pubblico”, viene per la maggior parte impiegato a livello statale dagli USA e dai suoi alleati, l’Arabia Saudita e Israele, non dall’Iran. Questi stati hanno usato la violenza contro i civili in paesi come Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen e Libano, e tutti e tre hanno supportato organizzazioni definite come terroristiche. L’Iran può essersi macchiato di azioni deplorevoli, ma non è il maggiore sponsor del terrorismo nel mondo come viene accusato di essere.

(da Strategic Culture – Traduzione di Federico Bezzi)