Il primo carro armato dello Zar

Nel primissimo articolo di questa rubrica abbiamo parlato di un eccentrico e gigantesco carro sovietico, il T-35, definito anche “corazzata da terra”. Un carro armato improbabile costruito dagli ingegneri russi fra le due guerre che prevedeva un cannone da 107 mm, un cannone da 70 mm, due da 45 mm e cinque mitragliatrici da 7,26 mm per un totale di cinque o sei torrette. Un progetto ovviamente fallimentare sul campo ma capace di creare grande ammirazione durante le parate nella piazza rossa.

D’altra parte gli ingegneri russi non erano nuovi a progetti a dire poco esagerati, ancora prima dell’ideazione del carro T-35. Infatti l’ingegnere e capitano militare Nikolai Lebedenko propose allo Zar il modello Netopyri (dal russo Нетопырь, ovvero pipistrello). Nel 1914 i carri inglesi non erano ancora comparsi sui campi di battaglia, né si era radicata nei progetti degli ingegneri militari l’uso dei cingolati o di strutture il più compatte possibile. Proprio per questo il modello Netopyri, o “Zar” come venne anche chiamato, stupisce ed affascina per la sua struttura.

Questo assomigliava infatti ad un gigantesco affusto da cannone sostenuto da due enormi ruote anteriori composte da 120 raggi con un diametro di circa 9 metri. Queste erano pensate per superare ogni ostacolo, quali le trincee che stavano pian piano comparendo su ogni campo di battaglia. Ciascuna aveva un motore indipendente che ne avviava il movimento. A dare stabilità ed indirizzare il carro v’era una ruota posteriore più piccola, che faceva così assumere all’intero carro armato l’aspetto di un triciclo gigante.

Lo scafo, rinforzato da una spessa corazzatura, scaricava tutto il suo peso sulle due gigantesche ruote creando così grande instabilità. Il progetto prevedeva una buona potenza di fuoco garantita da un cannone da 150 mm nella torretta più alta, collocata a 8 m da terra – e quindi facile bersaglio per le artiglierie nemiche – insieme a due mitragliatrici alloggiate sui due lati del carro. Con una lunghezza di 17,80 m e una larghezza di 12 m il carro Zar poteva raggiungere una velocità massima di 17 km/h nonostante i due motori a causa della sua mole di 60 tonnellate.

Come volevasi dimostrare, l’unico prototipo del carro zarista fallì il primo collaudo. Il carro, che inizialmente partì bene, andò per prima cosa a sbattere contro una casa demolendola, quindi abbatté un albero ed infine venne sconfitto da del terreno fangoso quando la ruota posteriore rimase bloccata nel fango.

Con un costo esorbitante di 210.000 rubli e nessun miglioramento pratico, il progetto del carro Netopyri venne abbandonato poco dopo. Il prototipo realizzato venne lasciato a marcire nel campo in cui si era infossato, finché non venne smantellato nel 1923. A quanto pare gli ingegneri sovietici si interessarono al progetto di Lebedenko, soprattutto per quanto riguarda gli errori da evitare e non ripetere più.

(di Marco Franzoni)