Il dietro le quinte e le “tecniche psicologiche” dei 5 stelle

Fare politica istituzionale al di fuori delle lobby non è possibile in Italia, come in tutto il blocco occidentale del resto. Al di là dalla vulgata ufficiale, anche il Movimento 5 Stelle è sottoposto a questa legge.

Oramai, e da anni, emergono le manovre più o meno occulte della Casaleggio Associati e i suoi legami con Enrico Sassoon, padre putativo del Movimento. Questi è imparentato con i Rothschild, Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, membro del Comitato Esecutivo Aspen formato anche tra i vari Mario Monti, John Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremonti, tutti componenti italiani del Bilderberg.

Ricordiamo che sempre alla Casaleggio Associati va ascritta anche l’organizzazione della comunicazione, nel 2005, dell’Italia dei Valori e del Blog di Antonio Di Pietro. Ciò a testimonianza di un gruppo che aveva puntato già da tempo ad “promuovere” movimenti demo-radicali, e in ultim’analisi “populisti”.

E proprio di questo che si tratta, infatti, questo tipo di strutture hanno il compito di organizzare sì il genuino malcontento popolare, ma poi di “ingabbiarlo” e incanalarlo nei segmenti dell’establishment. In sé, dunque, rileviamo una doppia azione riguardo questa presa di coscienza politica generale: quella positiva di catalizzazione e quella negativa di depotenziamento e se non di addirittura di deviazione dei suoi veri obbietti.

Se i rapporti citati tra i Casaleggio, di padre in figlio, ed anche del loro frontman politico Grillo  con gruppi della finanza sono noti, si delinea ora un’altra figura quella di Silvia Virgulti, fidanzata del nuovo candidato premier Di Maio.

La Virgulti ha un ottimo curriculum, anche se c’è chi ancora rivendica che i buoni voti a scuola e le conoscenze tecniche non siano testimonianza di vere qualità. Giunta a Casaleggio grazie la sponsorizzazione dei fratelli Pittarello, ha 40 anni ed è laureata in Glottologia all’Istituto di Romanistica di Vienna. Silvia Virgulti conosce 8 lingue e si presenta alla direzione del movimento con una tesina sulla psicologia e l’analisi della postura in TV di alcuni dei parlamentari del M5S.

Questo è il campo della Programmazione Neuro Linguistica (PNL), una scienza che studia il rapporto che esiste tra il movimento del corpo e gli aspetti della loro personalità – dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei!

Facendo un po’ di storia, la PNL ha i suoi capisaldi nel testo Programmazione neurolinguistica di Bandler, Grinder, Dilts, Cameron-Bandler, e DeLozier (1982). Più in generale la PNL è una diramazione della psicolinguistica di Vigostskij, Leontjev – psicologia marxista – e anche di certe teorie legate al nominalismo (sinteticamente “la cosa che prende sostanza attraverso il nome e non viceversa”).

La PNL è usata anche nelle pratiche ipnotiche a conferma della veridicità delle informazioni espresse dal soggetto sotto ipnosi. Il motto della Virgulti, a testimonianza delle sue conoscenze delle tecniche PNL, e anche di fisica quantistica ed orientalismo: “I post-it”, “Ho bisogno di dormirci sopra, basta appiccicarlo sul cuscino”.

In pratica nel raggiungere un risultato si adotta una strategia, un rito, che predispone già la mente alla sua realizzazione positiva. Tra le altre Silvia Virgulti è in buoni rapporti con l’ambasciatore USA e il 4 luglio 2014 era in prima fila nel party a casa sua, a Villa Taverna. Tutta l’operazione politica della Casaleggio Associati è basata su pratiche di questo tipo, a partire dall’aver arraffato e puntato sul momento populista. Il M5S tuttavia, rispetto ad altri partiti e movimenti di questo tipo ha un taglio prettamente “americano”, si potrebbe dire non forzosamente: New Age.

Infatti si somma al loro Guru storico Gian Roberto – a cui è succeduto come per dinastia il figlio Davide – e alla figura di “padre” Grillo, quella di “donna venerata/dea”, la Virgulti appunto, e di altri con nomignoli personalizzanti – tipo Di Battista “il Gladiatore”.

Tutti questi sono leader, ricordiamolo, mai eletti da nessuno all’interno del loro partito, altro che democrazia, ma che dicono di voler rendere un servizio al popolo – riccastri che fanno gli interessi degli “altri”? Diffidare!

Ma l’impostazione da setta americana ha ben altri fattori come il brainwashing continuo ai suoi attivisti, attuato attraverso anni di martellante propaganda parolaia alla Goebbels, e facendo sfoggio proprio di tecniche di PNL. L’uso pervasivo dei mezzi mediatici, il mescolare verità e menzogna, il ripetere più volte gli stessi termini (casta, euro, onestà, vergognoso, brutte notizie, rimarrete scandalizzati, condividi, fai girare, diffondi) quest’ultime tutte tecniche di “aggancio psicolinguistico” e debunking.

Altra cosa che sostanzia il meccanismo da “setta”, e anche da approccio totalitario, è la disponibilità a schierarsi sempre e comunque col capo e lo scatenamento dei “sensi di colpa” in chi rendendosi conto del tutto lascia il partito. Incredibile è stata la virata a U circa l’ingresso nell’ALDE e quantomeno sgradevole l’accanimento astioso nei confronti della dissidenza interna, tra cui il non malvagio Pizzarotti.

Inoltre il M5S presenta una sorta di visione “ascetica” della politica fondata tanto su considerazioni vagamente Roussoviane quanto su spunti di Philip K. Dick. Un taglio decisamente diverso per un partito inserito nel calderone del “populismo”, che ricorda più che forze come l’UKIP, la Lega o Podemos, movimenti come quelli legati al giornalista inglese David Icke oppure gli scenari iper-futuristici di Zeitgeist Movement. Abbiamo quindi un mix di proposte demo-radicali, atteggiamenti di tipo “giacobino,” con visioni e pratiche alla Videodrome (film di David Cronenberg) non proprio confortanti.

Analizzando le varie categorie, le proposte politiche presentano un taglio di conciliazione di interessi delle varie categorie – dai ceti medi, alla questione del reddito di cittadinanza per quelli poveri, ad incrementi sulla piccola imprenditoria.

Tuttavia queste proposte sembrano molto altalenanti, un giorno sì e l’altro no, per non parlare poi di tutta la questione Euro che vive della stessa indecisione. Una forza che potrebbe rientrare tra quelle che vanno verso il superamento delle categorie desta/sinistra, ma più in senso negativo, però, non in una logica incorporante. Come sull’immigrazione o su diritti gay e Gender, le posizioni cambiano, sono vaghe e talvolta esclusivamente strumentali al momento politico.

In pratica bisogna prender voti a destra e a sinistra e invece di costruire una visione che le coniughi: un giorno ci si schiera con l’una e quello successivo con l’altra. Anche gli atteggiamenti giacobini sono sostanziati da una demagogia vuota, quella del “Vaffanculo”, ma poi?

A parte che bisognerebbe iniziare anche a diffidare di questi urlatori alla Grillo e Di Battista, che quando parla guarda in modo molto programmato la telecamera, Virgulti docet! Questi sembrano ricordare la parabola di Zarathustra col “can di fuoco” che assomiglia tanto all’altro animale “ipocrita” che dice di combattere e che si chiama Stato. Un’animale semplicemente più grande ma in tutto e per tutto uguale a quello che gli si scaglia contro.

(di Roberto Siconolfi)