Quando nasce la Catalogna?

La data con cui si riconosce generalmente l’inizio della dominazione islamica nella penisola Iberica è il 19 luglio 711, quando morì il re dei Visigoti Rodrigo nella battaglia del Guadalete. Mentre Arabi e Berberi occupavano la maggior parte della penisola con il sostegno della popolazione ebraica e di una parte dell’aristocrazia visigota, ai piedi dei Pirenei e in Galizia si radunava la resistenza cristiana. Qui nacque il regno delle Asturie, che riorganizzò fra i monti del nord chi si opponeva al dominio arabo. Nello stesso periodo la città di Barcellona cadeva in mano ai nuovi conquistatori, che in fin dei conti non fecero tanto male alla Spagna. Se infatti sotto la monarchia visigota l’instabilità politica e le guerre civili erano all’ordine del giorno, sotto il governo arabo, l’al-Andalus, (nome arabo della penisola iberica), visse un momento di grande fioritura artistica ed economica.

Nella primavera del 778 Carlo Magno varcò i Pirenei e invase la Spagna. L’intervento franco si inseriva nel contesto della frammentazione del precedente dominio musulmano. Non appena oltrepassò le Alpi l’invitto re dei Franchi si rese conto dell’ostilità politica e militare di una buona parte della popolazione cristiana della regione, che portò anche al fallimentare assedio di Saragozza. Lungo la ritirata rase al suolo Pamplona, città basca che gli si era ribellata, e sui passi de Pirenei dovette subire una grave sconfitta. A Roncisvalle infatti la popolazione basca insorta tese un agguato alla retroguardia dell’esercito franco che venne sterminata, morirono così numerosi conti e comandanti, fra cui il marchese della marca di Bretagna, il famoso Rolando. Barcellona infine venne conquistata dal figlio di Carlo, Ludovico, e dai suoi tutori. Ogni avanzata oltre era impensabile: troppa la resistenza dei governatori locali e troppo frastagliata la situazione politica della penisola Iberica. Venne così creata una “marca”, ovvero una provincia militarizzata volta a difendere la frontiera, con capoluogo Barcellona.

 Questa è l’origine della Catalogna. In seguito alla dissoluzione dell’impero carolingio e la sua divisione, i conti di Barcellona riuscirono a guadagnare sempre più autonomia, fino a che smisero di giurare fedeltà ai re di Francia: la Catalogna era indipendente. Dopo l’unione di Raimondo Berengario IV di Barcellona con Petronilla di Aragona la contea si fuse con il regno d’Aragona, che da quel momento in poi fu una dei protagonisti della grande stagione offensiva contro il nemico islamico: la Reconquista. Da quel giorno in poi la Catalogna venne proiettata dai nuovi re d’Aragona a una politica europea. Al suo apice il regno d’Aragona governava infatti tutta la costa orientale della penisola iberica, le Baleari, Sardegna e Corsica, la Sicilia, il Meridione d’Italia e la regione dell’Attica in Grecia. La Spagna venne infine unificata grazie a un altro matrimonio, quello fra Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona.

Durante la Guerra Civile Spagnola Barcellona fu un caposaldo della fazione comunista e repubblicana. Quando ormai la vittoria aveva voltato le spalle ai repubblicani, la città venne conquistata da Francisco Franco il 23 gennaio 1939. Il governo franchista azzerò ogni autonomia e proibì l’uso del catalano, (emulando quindi la politica d’unificazione fascista), una politica non tanto diversa da quella applicata in tutto il resto della Spagna. La Catalogna nacque come estrema frontiera dell’impero carolingio, per diventare, una volta guadagnata l’indipendenza, parte del regno d’Aragona. A differenza dunque delle grandi Signorie o potenze regionali italiane, la Catalogna può vantare una tradizione autonoma e indipendentista di una manciata di anni, ma ciò non vuole dire d’altra parte che non esistano una cultura e una lingua locale.

(di Marco Franzoni)