USA e Russia pronte alla resa dei conti in Siria

Sui media occidentali non se ne è parlato, ma le forze aeree russe e statunitensi stanno per trovarsi faccia a faccia in Siria. Solo il giornale inglese Independent ha titolato: “Le truppe USA e Russia stanno per venire in contatto man mano che si avvicinano all’ISIS”. Solo di recente, l’Esercito Siriano Arabo (SAA) e i suoi alleati si sono fatti strada verso una base aeronautica nella zona di Deir el-Zor, una regione ricca di petrolio che è stata occupata dall’ISIS per anni.Nel frattempo, le Forze Democratiche Siriane (SDF), un’armata spalleggiata dagli USA composta prevalentemente di combattenti curdi e arabi, ha lanciato attacchi contro l’ISIS a nord di Deir ez-Zor in un’operazione volta a conquistare le zone a est dell’Eufrate.

“Il primo passo è liberare la riva est dell’Eufrate e le aree ancora controllate dallo Stato Islamico” ha detto Ahmed Abu Kholeh, capo del consiglio militare di Deir ez-Zor, una forza armata di 4000 uomini che combatte sotto la bandiera delle SDF. “Non sappiamo in quanto tempo, ma sarà comunque un’operazione rapida”.Alla domanda se ci fossero piani per avanzare nella città, Kholeh non ha fornito altri dettagli sul piano d’azione. Ha anche detto di non aspettarsi uno scontro con le forze del SAA ma che “se il regime vorrà un confronto diretto, risponderemo”.

Le forze del SAA che avanzano su Deir ez-Zor includono le milizie supportate dall’Iran e Hezbollah. The Guardian ha recentemente riportato che la Russia fornirà a queste truppe supporto aereo, il che significa che qualunque intenzione delle forze spalleggiate dagli USA di confrontarsi con queste milizie può trasformarsi in un confronto diretto con la Russia. Gli USA hanno fornito un enorme supporto aereo al SDF in altre zone del paese, e ha talvolta colpito militari delle forze governative. Gli Stati Uniti hanno dato supporto materiale al SDF e di recente hanno fornito ai militari nuovi veicoli armati.

Come Anti-Media ha scritto in passato, gli USA vorrebbero essere i primi a conquistare la regione di Deir ez-Zor, ricca di petrolio. Mentre le forze pro-Assad danno filo da torcere agli USA, non si sa fino a che punto gli americani intendano spingersi. Come ha spiegato Navy Times: “Washington è stata determinata nel bloccare la formazione di un ‘corridoio iraniano’ -una porzione di territorio che corre da Teheran a Damasco controllata dagli sciiti- e ha tenuto d’occhio per mesi la zona a sudest di Raqqa vicino al confine con l’Iran”. Navy Times ha anche spiegato come la battaglia per Deir ez-Zor sia stata studiata mesi fa ma sia stata messa in atto solo di recente:

“I ribelli siriani sostenuti dagli USA si sono radunati a Tanf, nel sudest della Siria, per marciare verso Deir ez-Zor, ma i loro piani si sono bloccati quando le truppe siriane hanno raggiunto il confine con l’Iraq, ostruendo la loro avanzata. L’unico modo per il SDF di entrare nella provincia orientale era muoversi verso la provincia nordorientale di Hassakeh, dove gli attivisti siriani dicono che le truppe supportate dagli USA si stavano radunando in preparazione di un attacco”

Una teoria verosimile è che le forze sostenute dagli USA stiano avanzando per conquistare più territorio possibile senza scontrarsi con il SAA e i suoi alleati. Navy Times suggerisce che questo scenario è possibile, considerando che gli USA e la Russia hanno tutto l’interesse a evitare uno scontro diretto e “potrebbero scegliere una strategia che permetta a entrambi gli schieramenti di condividere il controllo della provincia”.

Con questa strategia, le forze supportate dagli americani possono tamponare la vittoria di Assad nella guerra siriana e potenzialmente porre delle zone della regione sotto il controllo del SDF in modo che possa operare senza il supporto finanziario degli Stati Uniti. Detto ciò, non pare evidente che il SAA e le milizie finanziate dall’Iran, indipendenti dalla Russia, staranno con le mani in mano e permetteranno a queste milizie di occupare il loro territorio. Perché dovrebbero?

(The Ant-Media, Traduzione di Federico Bezzi)