La verità sulla guerra in Ucraina in un nuovo documentario

Il ricercatore ed editore Chris Nolan ha girato un notevole documentario dal titolo “Otto mesi in Ucraina”, che è stato pubblicato pochi giorni fa, nel luglio 2017. Nelle cinque ore di sequenza temporale possiamo seguire gli eventi da Piazza Maidan fino al piccolo villaggio di Grabovo, dove nel 2014 l’aereo di linea malese MH17 è stato abbattuto nei cieli del Donbass.

Dopo aver guardato tutti i documentari di Watchdog Media, posso solo dire che, basandomi sulla mia esperienza e sulla mia conoscenza di prima mano degli eventi in Ucraina, e specialmente del Donbass, questo documentario è un vero “reality war movie”, toccante e molto utile per chiunque.

Come direttore della Donbass International News Agency, mi sento in dovere di fornire alcuni commenti costruttivi e fornire una mia analisi su questo documentario, che dà a chiunque lo veda la possibilità di viaggiare nella storia contemporanea e comprendere da sé le reali basi della crisi in Ucraina e della attuale guerra del Donbass.

Il documentario mostra anche la guerra totale sull’informazione, che ha portato allo svolgersi degli eventi, e la linea temporale ci ricorda quanto potenti siano state le pedine chiave dietro il golpe di Maidan, quali potenze stanno realmente aizzando la guerra civile, e, cosa più importante, come la verità è stata distorta davanti ai cittadini dell’Occidente.

“Questo video rivela totalmente che la narrativa dei media mainstream occidentali sugli eventi in Ucraina non era accurata rispetto a quanto mostra il video girato in prima persona. Mostra anche chiaramente che c’è stata una buona quantità di video postati in rete che dimostrano che i battaglioni fascisti al soldo di Kiev hanno attaccato civili di etnia russo-ucraina in numerose località e hanno represso il dissenso in modi orripilanti e assassini… filmando il tutto!” (Clarity of Signal) […]

1. Tre Maidan – e l’ultima l’ho osservata io stesso

Di base, il documentario mostra i punti chiave – che sono stati importanti anche per me, per indagare più a fondo la verità di eventi ai quali ho assistito in prima persona. Gli Stati Uniti e gli occidentali sono sempre stati nel mezzo degli eventi dagli inizi, e, alla fine, gli estremisti hanno dato corpo al colpo di stato grazie a enormi finanziamenti, preparativi e sostegni provenienti dall’esterno.

Ciò che ho visto personalmente in prima persona in una settimana di viaggio a Maidan, nel marzo 2014 devo assolutamente condividerlo. Non sono stati solo gli eventi di gennaio-febbraio – nei quali la violenza degli estremisti e il colpo di stato armato venivano lodati come “pacifiche dimostrazioni e desiderio di democrazia” – ma anche quelli nei giorni e nelle settimane di marzo, dopo il golpe, quando migliaia di dimostranti ucraini erano ancora a Maidan.

Quindi, perché i dimostranti erano ancora lì, dietro le barricate, quando il colpo di stato era già stato realizzato a febbraio? Bisogna capire che in realtà sono avvenute tre Maidan a Kiev. La prima è stata una rivoluzione colorata “senza spargimento di sangue” sponsorizzata dalla CIA, organizzata e finanziata da diverse ONG (George Soros & Co.), sostenuta dall’Occidente e definita “Euro-Maidan”. Questi eventi sono iniziati nell’ottobre-novembre 2013.

Dopo il primo Maidan, ne è avvenuto un altro, quando è stato formato Pravy Sektor (“Settore Destro”) e innumerevoli bandiere e simboli nazisti sono stati innalzati a Maidan. Alla fine dell’anno, l'”Euro-Maidan” è stata sostituita dal reclutamento di attivisti e militanti estremisti di destra. Le persone sono state pagate per continuare le loro azioni violente contro il governo ucraino. Il secondo Maidan non ha di base nulla a che vedere con il primo, si è trattato di una “rivoluzione colorata con gli steroidi”. Ma a molti patrioti in Ucraina sono stati convinti a credere alle falsità.

Dopo il golpe di febbraio, tutti gli estremisti di Settore Destro reclutati sono stati spostati da Maidan ai campi di addestramento. La nascita della “Guardia Nazionale Ucraina” è avvenuta senza alcuna copertura dei media mainstream occidentali, e ai nuovi battaglioni nazionalisti è stato ordinato di tenersi pronti per essere mandati ad est – contro la popolazione russa. Solo per ricordare e capire, una delle unità di estremisti si è chiamata “Gli Schiavizzatori”.

Questi sviluppi hanno portato alla resistenza i patrioti ucraini, e migliaia di attivisti di Maidan hanno rifiutato il loro “secondo compito”, ovvero cooperare con i soldati nazionalisti per creare un nuovo regime-giunta. Ciò che ho visto nel marzo 2014 non era più un golpe nazionalista, ma la resistenza di patrioti ucraini traditi che hanno preso possesso della piazza centrale, e io personalmente ho assistito ai pesanti scontri tra questi e i nazisti di Settore Destro, ai quali non era più stato permesso di entrare a Maidan. Sono stati respinti a forza fuori da Maidan!

Dal mio punto di vista, è stato molto triste che nessun organismo capace di esercitare un’influenza o nessuno Stato abbia avuto la voglia di finanziare questa rivolta di patrioti ucraini contro il golpe nazionalista, e quei contro-attivisti che ho incontrato sono stati privati di qualsiasi fondo, sostegno e, cosa più importante, sono stati esclusi dalla copertura mediatica che invece è stata molto forte fino alla vittoria del colpo di stato. Così, dopo alcuni mesi, questo terzo Maidan è stato distrutto dai soldati ucraini in collaborazione con i militanti di Settore Destro.

Solo dopo quel momento, e dopo mesi di situazione tesa nel centro della capitale ucraina, il fascismo sponsorizzato dall’Occidente e gli estremisti hanno preso il totale controllo di Kiev, ed è stato allora che l’attuale guerra del Donbass ebbe il suo inizio.

2. Crimea – processo democratico con unità locali di autodifesa

Durante i giorni del golpe e dopo, ho mantenuto la mia attenzione sui banderisti, sui militanti di Settore Destro e sulla formazione di battaglioni nazionalisti, finanziati da oligarchi multinazionali.

Questo sviluppo è stato ben coperto anche nei media russi, e ha portato ad una vasta comprensione del crescente pericolo del nuovo regime e dei militanti nazisti per la popolazione russo-ucraina e le loro terre, la penisola della Crimea e il Donbass. Quando Settore Destro è stato trasferito da Maidan ai campi di addestramento, i crimeani furono i primi a reagire dinnanzi alla nuova minaccia.

Il documentario dà una buona prospettiva generale degli eventi in Crimea, ma si dimentica di evidenziare alcuni problemi principali, tra i quali la formazione delle unità di autodifesa di soldati ucraini e crimeani, che hanno prestato pubblico giuramento al governo della Crimea. Queste truppe per la sicurezza locale non hanno incluso né russi né militari russi di stanza alla base di Sebastopoli.

Quando la situazione si è evoluta in un confronto tra le unità di autodifesa e le unità ucraine, che non avevano intenzione di restare calme e nelle loro caserme, le forze speciali russe hanno fornito speciali mansioni di supporto per mantenere la situazione sotto controllo attorno alle basi, ma queste operazioni sono avvenute in modo limitato, e i soldati russi si possono osservare solo in poche installazioni militari.

Tutto ciò significa che la Russia non ha occupato la Crimea – questa è una versione che è apparsa unicamente nella propaganda ucraina e occidentale. Un’altra cosa vera è che la Russia aveva intenzione di dare un forte sostegno politico alla Crimea, ma ha adottato un’attitudine diversa nei confronti dell’Ucraina orientale.

Alla fine, il cambiamento in Crimea è stato radicale e democratico, ed è stato evitato un conflitto incombente. Un altro fattore da evidenziare è la scelta, da parte del 97% delle truppe e degli ufficiali ucraini di stanza in Crimea, di arruolarsi nell’esercito russo e nelle nuove istituzioni dopo il referendum, e la Federazione Russa ha deciso di accettare il ritorno della Crimea.

3. Donbass – la guerra

Le basi della resistenza locale nel Donbass furono poste nel 2004-05, quando a Kiev ci fu la prima rivoluzione colorata sponsorizzata dall’Occidente. A quel tempo tra i politici, gli imprenditori e gli attivisti di Donetsk si conosceva la minaccia e il pericolo di un possibile colpo di stato ostile. Quando avvenne il golpe di Maidan, il movimento politico per un’autonomia locale e la richiesta di federalizzazione dell’Ucraina aveva già una grossa preparazione.

Ciò che non era stato preparato erano le unità di autodifesa locali, e la nascita della resistenza armata contro i battaglioni nazionalisti è avvenuta in gran fretta e sotto grande pressione. Per come conosco l’evoluzione dei fatti nelle regioni di Donetsk e Lugansk, inizialmente c’è stata molta confusione e mancanza di rifornimenti, armi ed organizzazioni. Quando gli ucraini hanno attaccato l’area di Slavyansk e le prime unità armate hanno iniziato a combattere alla periferia di Kramatorsk e Slavyansk, è iniziata un’ampia mobilitazione degli abitanti del luogo in tutte le parti del Donbass.

Il documentario mostra chiaramente la verità, ovvero che fu l’Ucraina a dichiarare guerra e a iniziare a combattere dopo aver riscontrato problemi nel reclutare un numero sufficiente di estremisti per occupare la regione. Il primo Presidente della giunta Turchinov ha dato ordine di eseguire le operazioni militari con tutti i mezzi a disposizione – un’escalation che ancora sorprende molti ucraini.

Ciò che bisogna sottolineare sono le migliaia di minatori del Donbass che si sono sollevati e hanno preso le armi per proteggere le loro case contro le truppe di Kiev. La grande rivolta è stata rinvigorita con il referendum sull’autogoverno delle Repubbliche Popolare di Donetsk e Lugansk – il che è stato descritto dalla propaganda occidentale come “separatismo foraggiato dalla Russia”.

Quando parliamo dell’equipaggiamento delle nuove unità nelle regioni di Donetsk e Lugansk, tutti dovrebbero ricordarsi che tutti gli ex soldati ucraini, gli ufficiali per la sicurezza e le basi militari si sono tutti schierati dalla parte del movimento indipendentista dopo che il governo locale è passato nelle mani di sostenitori dell’indipendenza. Ciò significa che l’equipaggiamento dell’ex esercito ucraino è passato direttamente nelle mani delle nuove unità della Milizia Popolare delle due Repubbliche Popolari.

Si è verificato anche commercio di armi, dato che molti imprenditori del Donbass si sono schierati con la resistenza, ed hanno messo a disposizione molti fondi per acquistare la tecnologia militare necessaria dagli stessi ucraini. Questo commercio è avvenuto di notte e certamente senza telecamere. Questi sono fatti realmente avvenuti, e il commercio le milizie e le forze ucraine ha incluso anche armamento pesante con munizioni.

Il documentario suggerisce che ci sia la Russia dietro l’armamento dei resistenti del Donbass, ma non esiste alcuna evidenza che la Russia abbia mandato sistemi di armamento o unità militari a combattere nel Donbass. Questo è un fatto, e nessuna prova è finora arrivata nelle mani di alcuna organizzazione internazionale. Ciò che sappiamo è che la Russia sostiene attivamente il Donbass con aiuti umanitari e, recentemente, anche con mosse politiche.

Dopo i successi militari, sono iniziate ad affluire armi alle milizie delle Repubbliche Popolari. Queste armi sono state immediatamente utilizzate contro le forze di Kiev. Carri armati, artiglieria, Grad… centinaia di armi che sono state conquistate dalle “sacche” nelle quali sono rimaste intrappolate le forze ucraine, come mostrato nel documentario. Solamente nella sacca più grande dell’area di Ilovaisk, oltre tre brigate ucraine hanno perso la totalità delle loro armi e del loro equipaggiamento, utilizzato poi dalla Milizia Popolare della Repubblica Popolare di Donetsk. La stessa enorme quantità di materiale appartenuto alle forze di Kiev è stato ottenuto nella zona di Lugansk.

Questi notevoli eventi militari hanno poi portato ad una fase successiva: quando le Repubbliche Popolari erano pronte a dare il via ad una controffensiva, e dopo la vistosa sconfitta dell’esercito ucraino a Donetsk, la situazione si è fatta ancora più critica per le forze ucraine con l’abbattimento del volo MH17.

In questo documentario si vede anche come la situazione militare in Ucraina fosse diventata catastrofica. Ma mentre i media occidentali continuavano a urlare per “la liberazione del popolo del Donbass dai separatisti filorussi”, la realtà era totalmente diversa. Ci sono migliaia di regioni per le quali l’Occidente e l’Ucraina avevano bisogno di una sorpresa nuova e terribile per distogliere l’attenzione del popolare dalla situazione militare e nascondere la catastrofe militare.

L’abbattimento del volo MH17 è stato come un regalo per il regime di Kiev, allora sotto forte pressione, e il mondo si è scordato che aveva appena perso la guerra per occupare il Donbass con l’esercito ucraino e battaglioni di estremisti.

Guardate il documentario e lasciate proseguire i dibattiti. Non c’è nulla di più importante della verità, e noi, qui a Donetsk e Lugansk, abbiamo bisogno del vostro aiuto per diffondere ancora di più la comprensione degli eventi – perché dobbiamo resistere e porre fine a queste guerra assurda, che ha già mietuto decine di migliaia di vittime.

(da Dninews – Traduzione di Leonardo Olivetti)