L’insopportabile moralismo di Bono Vox

E’ di un paio di giorni fa la notizia che Bono Vox, noto leader e frontman della rock band irlandese degli U2, ha ringraziato pubblicamente l’opera di salvataggio dei migranti e profughi ne canale di Sicilia da parte della guardia costiera italiana e delle navi ONG impiegate.

Bono non si è limitato ai pubblici ringraziamenti ma ha sottolineato, attraverso la solita filippica sull’importanza dell’accoglienza, che è un dovere di ogni popolo accogliere chi ha bisogno e scappa da fame e guerre. E su questo non ci sarebbe nulla di male se Bono non omettesse volutamente cosa c’è realmente dietro la ormai conclamata tratta umana di migrati che da anni affligge l’italia, dove centinaia di migliaia di persone dal continente africano sono sbarcate sulle coste del sud Italia e ridistribuite in maniera disorganizzata sul territorio italiano.

Bono, oltre a produrre con gli U2 musica alquanto mediocre e scadente da vent’anni (ma questa è una mia opinione personale che esula dal contesto), dimentica che secondo i dati ormai difficilmente aggiornabili del ministero, circa il 90% delle persone arrivate in italia non ha diritto allo status di profugo, ma risultano essere immigrati economici non precisamente identificabili che a causa del fallimentare sistema di riconoscimento italiano rimangono per anni stipati in hotel e strutture affollate in attesa di ricevere per la stragrande maggioranza la domanda respinta di asilo politico, e quindi per legge andrebbero rimpatriati.

Per non parlare che tale situazione di limbo e di attesa da parte dei migranti economici, non aventi diritto allo status di rifugiati, ha favorito solo i fatturati delle cooperative dell’accoglienza, le mafie che hanno trovato mano d’opera pronta a tutto e imprenditori criminali nel caporalato e del lavoro nero sfruttato in generale.

Bono altresì, dall’alto del suo status di uomo conosciuto nel mondo, miliardario con conti off shore in mezzo globo, si vede bene di spendere sue parole sulle attività alquanto sospette se non illegali delle ONG, che guarda caso nella maggioranza dei casi fanno capo al suo amico George Soros, noto e controverso filantropo miliardario, finanziatore di rivoluzioni colorate in europa e amico intimo di quei governi collaborazionisti nella destabilizzazione delle aree nord africane ed orientali come quello italiano.

Per non tralasciare il fatto che il musicista irlandese non ha mai speso una parola contro le guerre di esportazione di democrazia americane ed europee, sulla situazione siriana dove l’occidente per meri interessi economici si è schierata dalla parte dell’opposizione integralista e terrorista al governo legittimo di Bashar Al Assad. Ricordiamo a Bono che tale presa di posizione occidentale ha contribuito alla distruzione di un paese con conseguente esodo di milioni di profughi, gli stessi che avrebbero vissuto tranquilli nel loro paese e che il caro cantante irlandese sembra avere tanto a cuore.

Ma lui sembra invece essere impegnato tra un centro congressi di lusso e un hotel a cinque stelle a fare riunioni sulla povertà e le guerre con i suoi amici Tony Blair, George W Bush, Bill Clinton Barack Obama, ex capi di stato e di governo di potenze primariamente responsabili dei più atroci e duraturi conflitti degli ultimi vent’anni abbondanti. Facile caro Bono ammonire come un messia chi si oppone a questa immigrazione, chi non accecato dalla propaganda immigrazionista e mondialista cerca di vederci chiaro sulle effettive cause, guadagni e ripercussioni di questa effettiva deportazione.

Bono Vox sicuramente non vive quotidianamente dall’alto del suo jet privato o dalla sua villa faraonica in costa azzurra, il disagio di tanti italiani e stranieri regolari nelle periferie cittadine, che si vedono costretti a convivere con la criminalità, l’insicurezza e la paura che migliaia di persone lasciate a loro stessi senza prospettiva di integrazione seria causano.

Caro Bono, dei tuoi ringraziamenti e delle tue filippiche ammorbanti sulla necessità di abbracciare la politica ipocrita dell’accoglienza a tutti i costi, senza prospettive di risolvere il problema voluto alla radice, ne facciamo anche a meno. Ti ammoniamo di riflesso invece, ad metter in atto una vera pietà cristiana ed a spogliarti di gran parte dei tuoi enormi beni ed aiutare in maniera seria i poveri e gli sconfitti, siano essi migranti o disperati residenti.

(Di Simone Nasazzi)