Uniti per il Donbass: torneo calcistico di beneficenza

A Brescia il 15 luglio è stato organizzato un mini torneo di calcio dal nome suggestivo “Uniti per il Donbass”, l’obiettivo primario è tornare a dare visibilità a questo conflitto che da tre anni insanguina l’Ucraina orientale ma che, purtroppo, sembra ormai scomparso dai media nazionali.

La locandina dell’evento

 

Il torneo è stato organizzato dal Coordinamento Solidale per il Donbass e da Azione Universitaria Brescia, col partecipazione dell’Associazione “Brescia ai Bresciani”. L’iniziativa è stata inoltre patrocinata dal Centro di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk di Torino. Centro che, nonostante la sua inaugurazione meno di un anno fa, vanta già tutta una serie d’iniziative finalizzate a divulgare e a far conoscere in Italia la verità su ciò che succede nel Donbass.

Sei squadre si sono sfidate fino a sera. Vincitrice del torneo la squadra “Figli di Putin”. Tutto l’incasso sarà devoluto tramite lo stesso Coordinamento solidale a iniziative umanitarie nel Donbass.

Foto finale con alcune delle squadre partecipanti

 

Niente di meglio, quindi, dello sport per veicolare messaggi e iniziative per la divulgazione di tematiche non prettamente sportive. Per principio lo sport unisce, ma soprattutto, nel caso specifico, tramite questa iniziativa molte tra le persone accorse al torneo, per parteciparvi attivamente, o semplicemente per assistere alle partite e tifare per la propria squadra, per la prima volta si sono avvicinate alla realtà del Donbass.

Parliamo di una guerra, per la maggior parte taciuta in occidente, scatenata da Kiev, dopo il colpo di stato del febbraio 2014, verso le regioni orientali del Paese non disposte a sottomettersi agli imperativi russofobi del nuovo potere. Una guerra che ha già causato decine di migliaia di vittime soprattutto tra i civili, nella totale indifferenza da parte della cosiddetta “società civile” della cricca occidentale.

Ora nel Donbass, in seguito a questa guerra sono nate due Repubbliche, quella di Donetsk e di Lugansk, di fatto, totalmente indipendenti da Kiev. Non a caso i manifesti preparati per l’occasione riportavano l’immagine centrale di un calciatore con alle spalle i colori della bandiera e l’aquila bicipite della Repubblica Popolare di Donetsk.

(di Eliseo Bertolasi)