Libia, Sarraj: pronti a bombardare le navi degli scafisti

Il Governo di Tripoli, ossia quello legittimato dall’ONU e diretto del premier Fayez al-Sarraj, si è detto pronto ad utilizzare l’aviazione per fermare “l’emigrazione illegale”. A quanto emerso queste dichiarazioni non sarebbero delle provocazioni, ma un vero e proprio ordine impartito all’esercito. Da notare anche come questa improvvisa accelerazione arrivi alla vigilia delle visita del ministro dell’Interno italiano, in visita domani a Tripoli. Minniti, già oggi in Libia, vedrà in giornata tredici sindaci delle zone meridionali della Libia per convincerli a mobilitarsi contro i trafficanti di uomini e cercare di fermare il flusso di immigrati alla radice.

L’esecutivo guidato Al-Sarraj, che ha nell’Italia il suo principale alleato, ha quindi richiesto l’uso delle forze aeree contro «l’emigrazione illegale» e il «contrabbando di carburanti», piaghe che creano molto malcontento fra la popolazione libica. Non è per ora chiaro come l’aviazione libica, controllata dalla milizie di Misurata e non direttamente dall’esecutivo di Tripoli, provvederà all’eventuale esecuzione di questi ordini. In quanto non dotati di dotati di bombe di precisione a guida laser, alto è quindi il rischio di provocare una strage. Questa svolta è da inquadrare anche come un atto di riconoscenza all’Italia, alleato cruciale del governo di Al-Sarraj, in quanto la base di Abu Sitta, dove di solito risiede a Tripoli, è protetta dalle nostre forze speciali così come altri punti cruciali.

E’ probabile quindi che Tripoli sia alla ricerca di supporto per contrastare l’offensiva dell’ex primo ministro islamista Ghwell, lanciata tre giorni fa respinta ieri dopo una lunga battaglia combattuta tra Tripoli e Misurata.

(Di Pietro Ciapponi)