“L’ubbidiente democratico”, il nuovo libro di Luigi Iannone

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Si è svolta nel pomeriggio di venerdì la presentazione avellinese del saggio “L’ubbidiente democratico” del giornalista Luigi Iannone presso la libreria L’angolo delle storie. Ad introdurre la firma de Il Giornale è stato il giovane saggista Vincenzo Fiore, studioso di filosofia con una recente pubblicazione sul pensiero di Platone all’attivo per i tipi di Historica.

Il testo, pubblicato da Idrovolante edizioni e con una prefazione del direttore del laboratorio di idee Barbadillo.it Michele De Feudis, si presenta come un agile manoscritto di 130 pagine che spazia da fatti più o meno recenti per sancire il pensiero dell’autore sul mondo attuale. Il filo rosso che unisce i paragrafi del testo è la volontà di aprire gli occhi alla gente sul processo di trasformazione in atto. “Nella morte delle ideologie è l’unica ideologia rimasta – afferma Iannone- quella del pensiero unico e dominante a dirci come comportarci, cosa acquistare e quali termini utilizzare. L’ideologia liberale è figlia della destra economica e della sinistra che, accantonati i diritti sociali, si concentra solo sui diritti civili individuali (dal riconoscimento delle coppie di fatto all’eutanasia fino ad arrivare al “poliamore”)”.

La presentazione del libro di Luigi Iannone (Foto Lezzi)

Quanto ai termini e al loro significato è in atto una duplice trasformazione, sia del significato degli stessi sia una sostituzione di quelli che non aggradano e per questo vanno eliminati anche dai testi della tradizione quali la Bibbia o la Divina Commedia. Il politicamente corretto oggi impedisce perfino il dialogo e il confronto, per cui chi non la pensa come la maggioranza non ha diritto di esprimersi, che si tratti di Ernst Nolte o Simone Cristicchi chiunque osi sfidare la storiografia scritta dai vincitori deve fare i conti con le violente manifestazioni della sinistra dei centri sociali e con i manifesti firmati da dubbi intellettuali.

A chi gli chiede risposte o possibili soluzioni Iannone chiarisce di non averle e che qualsiasi lavoro di contrasto vada fatto in campo culturale e non politico. Grande conoscitore del pensiero di Giuseppe Prezzolini, sul quale ha scritto uno dei suoi numerosi testi, Iannone concorda sul superamento della dicotomia tra destra e sinistra arrivando a chiedersi in fondo cosa siano davvero in grado di esprimere oggi i partiti e i leaders politici italiani.

In Italia non c’è mai stata una destra prezzoliniana e come sostenne Indro Montanelli il berlusconismo ha tolto legittimità all’intera area, dal conservatorismo sociale a quello più centrista, per molti anni a venire. Contro i cosiddetti “firmaioli”, di cui Iannone cita nomi e cognomi nel testo, più di qualunque altra cosa si scaglia la frase che apre il volume, una citazione di Carmelo Bene che recita “Non me ne fotte nulla del Ruanda. E lo dico. Voi no. Non ve ne fotte ma non lo dite!”.

La chiusura dell’incontro è stata dedicata a somiglianze e differenze tra il pensiero unico e i totalitarismi del secolo passato. Se in effetti si tratta in entrambi i casi di ideologie all’interno delle quali far rientrare la realtà, che in un primo momento si presenta in maniera diversa, la principale differenza sta nel fatto che il neoliberismo oggi non ha un nemico dichiarato o un’idea precisa in grado di combatterlo né sul fronte interno né su quello esterno.

(di Luca Lezzi)

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