Ucraina sempre più vicina all’adesione alla NATO

L’Ucraina non è mai stata così lontana dalla Russia. La rivolta di piazza Maidan e il successivo colpo di Stato, sono serviti agli Stati Uniti per allontanare Kiev dall’orbita di Mosca e gettare il Paese in una sanguinosa guerra civile.

Per continuare in questa direzione, l’8 giugno il Parlamento ha approvato la legge sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO. L’esercito di Kiev può già contare sugli addestratori atlantici e la loro consulenza nel portare avanti l’Operazione Anti-Terrorismo contro il popolo del Donbass, ma ufficializzare ciò comporterebbe che in caso di attacco da un qualsiasi paese i membri NATO sarebbero obbligati ad intervenire direttamente in sua difesa, nel rispetto dell’Articolo 5.

Per entrare in vigore, la legge deve essere prima firmata dal presidente Poroshenko il quale ha dichiarato che lo farà sicuramente, ma non è ancora il momento giusto, perché “Kiev ha un gran lavoro da fare dato che le condizioni per aspirare ad essere membri dell’Alleanza Atlantica sono estremamente alte”, prima fra tutte il destinare il 2% del PIL alle forze armate.

La persona che più ha spinto per ufficializzare l’entrata nella NATO è Andriy Parubiy, Presidente della Rada, che in queste ultime settimane sta intrattenendo rapporti con i Paesi dell’Unione europea per rafforzare la cooperazione a livello politico. Parubiy ha recentemente visitato il Regno Unito e l’Italia.

Proprio nel nostro Paese, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, lo ha accolto sostenendo che “L’Italia ha sempre condannato l’azione illegale avvenuta ai danni di una parte del territorio ucraino”.

Forse non sapeva che durante Euro-Maidan, Parubiy era uno dei protagonisti della rivolta, conosciuto meglio come “comandante di Maidan”. Il 29 aprile 2014 si recò ad Odessa per distribuire giubbotti antiproiettile ai “patrioti” Ucraini e in un video lo ritroviamo a chiacchierare con Volkov Mykola, protagonista del massacro del 2 maggio. Queste sono le persone a cui la NATO e l’Ue stanno aprendo le porte.

Si pensava che Trump avrebbe promosso una distensione nei confronti della Russia, soprattutto sul fronte ucraino, ma le sue promesse sono state smentite ancora una volta dagli ultimi avvenimenti.

Infatti tra le nuove proposte degli Stati Uniti c’è quella di aumentare il capitale investito in Europa nell’operazione “European Rassurance Initiative”, con lo scopo di avere una presenza nel continente al fine di prevenire ogni tipo di minaccia.

Volendo entrare ancora più nello specifico, il disegno di legge sul bilancio del Pentagono 2018 tratta di assistenza militare all’Ucraina ed invita la presente amministrazione a fornire aiuti in modo che possano difendersi dall’aggressione dall’“Oriente”.

(di Prospettive Globali)