Secondo un articolo apparso su TASS il 14 giugno, gli ultimi controlli del servizio di monitoraggio della Federazione Internazionale Calcio (FIFA) hanno evidenziato che circa l’80% dei problemi precedentemente rilevati nella costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo – 2018, sono stati risolti dalle stesse società russe interessate ai lavori. Questo è quanto riportato dalla dichiarazione della FIFA pubblicata sul sito ufficiale dell’organizzazione.
In totale, il servizio di monitoraggio ha compiuto 58 verifiche, arrivando a ispezionare il 75% della forza lavoro impiegata nelle opere di costruzione per il Campionato del Mondo del 2018. Per ogni verifica il servizio ha condotto un’analisi di tutti i documenti pertinenti, tra cui: la sicurezza sui luoghi di lavoro e i contratti per il pagamento dei salari.
Circa il 72% dei problemi in precedenza individuati dall’Istituto Klinsky per la sicurezza e le condizioni di lavoro sono stati risolti, in breve tempo, dopo l’avvio del servizio di monitoraggio nell’aprile del 2016. Le ultime ispezioni (la quarta e la quinta) hanno comprovato che le compagnie russe impegnate nei lavori hanno sistemato circa l’80% delle lacune osservate durante i precedenti controlli.
Tuttavia, la FIFA si rammarica per il fatto, che l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, non abbia in precedenza condiviso i risultati del suo rapporto sulle violazioni dei diritti dei lavoratori negli stadi in costruzione per il Campionato del Mondo del 2018, ciò avrebbe semplificato le procedure di analisi dei dati.
“La FIFA ha analizzato meticolosamente le informazioni, ottenute solo la scorsa settimana, seppure consapevole dei limiti nel poter testare molti dati, visto che la costruzione di numerosi impianti si trova ora in fase avanzata, o addirittura è già stata terminata. Tuttavia, continueremo a lavorare con organizzazioni competenti, come Human Rights Watch, nel raggiungimento dei nostri obiettivi comuni – la tutela dei diritti dei lavoratori”, cita il comunicato.
Human Rights Watch, nel suo rapporto, aveva dato il “Cartellino rosso” alla Russia per lo sfruttamento dei lavoratori impiegati nei cantieri per la Coppa del Mondo – 2018. Il documento di 34 pagine, rilevava che le violazioni erano state riscontrate in sei stadi: i dipendenti non erano stati del tutto pagati, c’erano ritardi nelle rimunerazioni fino a un paio di mesi, i lavoratori hanno dovuto lavorare anche a temperature di -25° senza speciali misure di protezione. Inoltre, alcune organizzazioni erano sprovviste della concessione dei previsti accordi, necessari per il lavoro legale.
Le partite per la Coppa del mondo si giocheranno dal 14 giugno al 15 luglio 2018, in 12 stadi, in 11 diverse città della Russia.
(Eliseo Bertolasi)