La vera ragione dell’isolamento del Qatar: l’Iran

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Al contrario di quanto sostengono i Sauditi, la vera ragione dell’isolamento del Qatar è il suo riavvicinamento con l’Iran La Lega Araba, spesso nota per mettersi al fianco degli USA contro gli stati arabi secolari come la Siria e la ex Libia di Gheddafi, vede ora alcuni dei propri membri voltare le spalle a uno dei componenti più preziosi del suo gruppo.

Il Qatar, come l’Arabia Saudita, pratica l’Islam salafita: una versione estrema della religione musulmana, considerata apostasia da molte correnti di pensiero dell’Islam. Allo stesso modo dell’Arabia Saudita, il Qatar segue la stessa linea filoamericana in politica estera e ha sempre sponsorizzato la caduta di Assad per costruire il suo oleodotto attraverso la Siria.
Di solito, Qatar e Arabia Saudita sono sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda sia la politica interna che estera, ma questa volta i due paesi si sono trovati in forte disaccordo, e le conseguenze di questo conflitto stanno facendo tremare il mondo arabo. La discordia nasce dal tentativo, neanche troppo malcelato, del Qatar di riavvicinarsi all’Iran.

Recentemente l’agenzia giornalista del Qatar ha rilanciato su Twitter la notizia che il leader supremo del paese, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, ha auspicato un riavvicinamento tra il mondo arabo sunnita e l’Iran. Nella sua dichiarazione, lo sceicco ha invitato anche il partito Hezbollah libanese, noto alleato della Siria e dell’Iran

Le dichiarazioni sono state rapidamente cancellate e hanno incolpato dei fantomatici “hacker” per discolparsi, ma ormai il danno era fatto e pochi nel Golfo credono alla storia dell’attacco hacker. Al Jazeera veniva anche accusata di aver dato supporto agli estremisti islamici supportati dagli Stati Uniti – cosa questa obiettivamente vera. E’ emerso che, dopo la cancellazione dei tweet, lo sceicco Al Thani ha avuto una lunga e positiva conversazione telefonica con il presidente iraniano Hassan Rouhani. La cosa ha fatto infuriare tanto l’Arabia Saudita quanto gli Emirati.

Come risultato, l’Arabia Saudita, il Bahrain, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e il governo yemenita di Abdrabbuh Mansur Hadi hanno interrotto le relazioni diplomatiche con il Qatar. L’Iran tramite il suo portavoce ha condannato questa decisione, dichiarando che “chiudere le ambasciate e i confini non è un modo per risolvere la crisi, le aggressioni e le occupazioni non fanno altro che produrre instabilità nella regione”.
La scusa ufficiale per aver tagliato i ponti con il Qatar sarebbe che il paese supporta il terrorismo. A supporto di ciò, molti nel Golfo stanno condividendo l’ultimo report di Wikileaks.
Qui viene affermato che Hillary Clinton era ben a conoscenza del fatto che sia l’Arabia Saudita che il Qatar finanziassero l’ISIS. In realtà bisogna chiarire le cose: il Qatar continua a finanziare gurppi estremisti come la Fratellanza Musulmana e Hamas, mentre i sauditi hanno dato supporto a gruppi ancora più estremisti, come al-Qaeda e ISIS.

L’Egitto ha subito attentati da gruppi terroristici finanziati da entrambi i paesi, e il fatto che voglia tagliare le relazioni con il Qatar ha senso. La cosa assurda è che l’Egitto è pronto a bruciare i ponti con il Qatar ma non con l’Arabia Saudita, a dimostrazione di quanta influenza quest’ultimo paese abbia nel Medio Oriente.

Il governo egiziano ha dichiarato, a sostegno della propria decisione: “Il governo della Repubblica Araba d’Egitto ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con il Qatar a causa della continua ostilità delle autorità del Qatar verso l’Egitto”. Il supporto del Qatar alla Fratellanza Musulmana ha portato l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Bahrain a rompere le relazioni nel 2014 per un breve periodo, senza ottenere alcun risultato, ma questa volta la frattura potrebbe essere più profonda.

Anche le Maldive e la Libia hanno interrotto i rapporti. Il governo libico ha dichiarato che “il Qatar ha dato supporto al ramo libico della Fratellanza Musulmana e altri gruppi terroristici fin dal 2012, mettendo in pericolo la sicurezza del mondo arabo”.
Per rispetto verso lo Yemen i sauditi, che supportano il governo di Hadi, hanno accusato il Qatar di aver supportato i combattenti Houthi, a loro volta sostenuti dall’Iran. In Yemen, l’esercito saudita sta perdendo contro dei semplici combattenti Houthi: l’idea di poter invadere militarmente l’Iran, che possiede uno degli eserciti più addestrati del mondo, è ridicola e i sauditi lo sanno. Proprio a causa di ciò, stanno muovendo una guerra diplomatica contro l’Iran con l’approvazione degli Stati Uniti.

Il problema del Qatar è che non può essere piegato tanto facilmente: è uno stato piccolissimo, ma molto potente e a quanto pare non gradisce la concorrenza, per questo motivo sta cambiando il suo approccio geopolitico. A questo punto, vi consigliamo non di ascoltare cosa dice l’Arabia Saudita, ma di guardare cosa fa. In questo caso, temono che il Qatar stia usando l’Iran per rompere il monopolio geopolitico saudita nel Golfo.

Il Segretario di Stato americano Rex Tillerson ha dichiarato che “vogliamo incoraggiare le parti a sedersi insieme e appianare le differenze”, sostenendo inoltre che “la cosa non cambierà il ruolo statunitense nella regione”.

(The Duran – Traduzione di Federico Bezzi)

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