Uscita USA da COP21: quali opportunità per l’Europa?

L’uscita odierna degli USA dal COP21, in un’ottica di instaurazione di una realtà multipolare, è un’occasione imperdibile. Peccato solo che abbia parecchi risvolti della medaglia.

A livello economico, un’eventuale entrata dell’Unione Europea nella New Silk Road di Xi Jinping – i cui presupposti si sono visti ieri nel bilaterale con Li Keqiang – sarebbe vantaggiosa solamente per Angela Merkel e il surplus commerciale in ambito manifatturiero della Germania, autentica egemone assoluta. Per gli altri Paesi membri, al contrario, sarebbe un disastro in quanto vantano, con la Cina, deficit import-export irrecuperabili date le profonde divergenze sulle politiche del costo del lavoro. Insomma, il rischio è quello che si vengano ad acutizzare i problemi mai risolti, tra i quali la totale non corrispondenza dei cicli economici.

A livello geopolitico è invece un capolavoro, in quanto pone, forse, i presupposti per la fine del “nuovo secolo americano” in favore di una piena integrazione eurasiatica, più vicina indubbiamente ai nostri interessi specie se si considerano le azioni in Siria a sostegno di Bashar al-Assad e le opinioni sull’imperialismo criminale della NATO in Libia. Tutto ciò nonostante le contromisure atlantiche attuate in Ucraina e in Giappone atte a sabotarla.

L’Europa, dopo aver orgogliosamente cestinato il TTIP -strumento di Washington atto a soggiogarla ulteriormente in ottica anti-russa- ha la possibilità di staccarsi dalla condizione settantennale di pecorina sudditanza ai diktat della Casa Bianca e del Pentagono e ragionare con la sua testa. Da cogliere al volo.

(di Davide Pellegrino)