Globalisti e globalizzazione: nemici della storia

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Progresso contro Regresso? Forze reazionario-oscurantiste opposte a forze liberal-democratiche? È veramente questo il dibattito politico odierno? Ci siamo davvero ridotti a usare antichi ed ormai superati concetti illuministi? Il dibattito culturale e politico si è davvero trasformato nell’accusa di una parte all’altra di oscurantismo e “vecchiume”? La verità? Sì. Sì. E perché? Alcuni direbbero perché il progresso va avanti, perché con l’andare in avanti della storia dell’essere umano, esso procede, come un razzo teleguidato verso il meglio e verso la verità, verso questo nuovo mondo dei #dirittipertutti senza più alcun #dovere, un mondo però saturo di libertà e diritti.

Una saturazione che blocca l’agire e lo svilisce, lo scarnifica privandolo di vero senso. Pensare che ciò che v’è di più antico sia ormai un qualcosa di antiquato, un retaggio scomodo da dimenticare e calpestare è tipico di quel gruppo di quei nuovi inquisitori del mondo moderno affiliati alla grande religione del globalismo. Questi sono i nuovi inquisitori della suddetta verità: la verità che non esistono verità, che non esiste bene o male, non esiste genere o cultura, ma per cui siamo tutti unicamente consumatori. Sarà contento Bauman che con il suo mondo fluido ha reso tutto un indistinto mare, non però uno splendido oceano che sotto la superficie è ricco di biodiversità, ma semplicemente un piatto moto ondoso. E le maree di questo mare? Gli acquisti, il consumo, il denaro.

I nuovi semidei del sapere universale, della verità globale ed indifferenziata vogliono distruggere ogni storia, ogni cultura ed identità, non accorgendosi però che la loro ideologia della devastazione si rivolterà presto contro di loro. Seguendo questo tipo di ragionamento che disprezza la cultura ed il patrimonio storico, infatti, si arriverà presto al giorno in cui gli stessi valori di questi sacerdoti della globalizzazione saranno considerati vecchi e retrogradi. E questi alti sacerdoti del nuovo mondo senza frontiere, questi nemici della verità, devono sapere che il giorno in cui i loro valori saranno messi alla gogna è molto più vicino di quanto sembri.

Citando le parole di Nikolaj Berdaiev, “l’essenza del conservatorismo non è l’impedire il movimento in avanti e verso l’alto, ma l’impedire il movimento all’indietro e verso il basso, nella tenebra del caos e nel ritorno a uno stato primitivo”. Già i romani riflettendo sul progresso erano arrivati alla conclusione che un miglioramento tecnologico che aumenti il benessere, non coincidono davvero con un vero miglioramento morale. Chiaro.

Ora, per opporci a questi nuovi sacerdoti dei non-valori, come dovremmo muoverci? Per prima cosa non bisogna fare muro, (quelli al massimo sono da costruire), non bisogna rigettare ogni discussione. Ma bisogna rispondere colpo su colpo attraverso una profonda conoscenza degli argomenti, una salda fede ai propri Valori, il tutto partendo da una salda base dogmatica e ideologica. Una conoscenza non costrittiva, non esclusiva, ma salda, vasta e amata. Come ripeteva Nietzsche (che amava abbatterli, in verità, i valori) bisogna essere filosofi alla maniera dei greci, ovvero bisogna tornare a sacrificare la vita per i propri ideali, non a ignorare il le discussioni solo perché io riteniamo di aver ragione a priori, ma convincerlo, fargli capire di avere nelle proprie mani una maggiore parte di verità. Essere filosofi come i Greci vuole dire innanzitutto vivere appieno ciò che si crede, come Diogene il cinico che disprezzando il mondo e tutti viveva in un’anfora e beveva e mangiava come un cane.

Il mondo che numerosi filosofi e pensatori, politici ed economisti vogliono creare non avrà più barriere, perderà ogni senso e sarà fondato sul semplice mercato. Sono, in fondo in fondo, degli anarchici liberisti. Non stiamo parlando di complotti massonici, ma semplicemente di meri fatti accademici e ideologici. Da anni esistono movimenti negli Stati Uniti che proclamano le idee globaliste, non vogliono esistono più confini: che siano essi politici, di genere o sociali. Vogliono livellarci, vogliono creare quel mare grigio e piatto. Filosofie come quelle del mondo fluido stanno distruggendo tutto ciò che ci circonda, stanno creando quella Waste Land di cui parlava Eliot. Stanno creando intorno a sé una terra bruciata di valori e credenze, di fede e passione tale da rendere sterile tutto il mondo.

Disse in un’intervista il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin: “La distruzione dei valori spirituali non solo porta a conseguenze negative per la società, ma è anche essenzialmente antidemocratico, dal momento che viene effettuata sulla base di idee astratte ideologiche, in contrasto con la volontà della maggioranza, che non accetta le variazioni avvenute o le proposte di revisione dei valori”. Il modus operandi degli assassini della storia e della civiltà è riassumibile in questa frase: Cosa è più facile? Insultare e sminuire il tuo nemico o dimostrare che esso ha torto? Armiamoci non di armi ma di pensieri, di fede, di credenze e passione, solo così potremmo ricostruire dove essi hanno distrutto, solo così potremmo restaurare dove essi sono passati, perché, ricordate, Roma, prima di diventare un Impero, fu sottomessa dagli Etruschi e saccheggiata dai Galli.

(di Fausto Andrea Marconi)

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