La Costamagna e il dogma insopportabile degli “immigrati inarrestabili”

Luisella Costamagna, con quell’aria da maestrina, ieri sera a Matrix ribadiva la solita barzelletta “tanto arriveranno, è un fenomeno inarrestabile”, riferendosi ai nuovi record di sbarchi degli ultimi giorni. 9000 persone nello spazio di qualche giornata. Noccioline.

Gli faceva fronte un Alessandro Meluzzi più lucido del solito. Non perché raccontasse chissà quale sconvolgente verità, ma perché la banalità di un’ovvietà diventa difficile quando hai contro un esercito di soggetti, privati e collettivi, che risponde raccontando menzogne e stupidaggini senza costrutto. “Litanie” le definisce Meluzzi, che urla a squarciagola la più elementare delle verità: “Nessun Paese può gestire 500mila arrivi, lo volete capire o no?”

E in effetti non ci vuole un genio per comprendere che il fenomeno dell’immigrazione non ha nulla di “inarrestabile”. Uno Stato è entità che ha come scopo principale il controllo del territorio e del proprio confine. Lo ha sempre avuto, in qualsiasi fase della storia: quando non è avvenuto è morto miseramente.

Cosa che indubbiamente oggi è ben vicina al verificarsi. Alla “carissima” Luisella Costamagna e a tutti i suoi complici, diremmo che il flusso è inarrestabile solo per uno Stato morto per il quale il controllo del territorio è mera utopia, così come le garanzie elementari ai propri cittadini.

Cosa di cui si bea il 90% dei mezzi di informazione, ben lieto di divulgare la verità assoluta del nuovo ordine e di avere pretesti per continuare a marciare contro il Paese. Citare Goebbels è d’obbligo, quando una menzogna, raccontata a ripetizione, diventa verità.

Siete tutti complici di un regime imposto, innaturale, immorale e fondamentalmente mafioso. La vergogna è il minimo sentimento che si possa provare.

(di Stelio Fergola)