Soccorsi in mare: il video del blogger Donadel fa scalpore in rete

Quasi quarantamila condivisioni su Facebook e centocinquantamila visualizzazioni su YouTube per il video del blogger Luca Donadel, caricato il 6 marzo e giunto anche all’attenzione di Striscia la Notizia, che gli ha dedicato un servizio quattro giorni dopo. Il video si chiama “La verità sui migranti”[1] e mostra come, a quanto pare, le imbarcazioni delle ONG e della Guardia Costiera volte al soccorso in mare dei barconi dei migranti non vengano fermate al largo delle nostre acque territoriali, bensì a poche miglia nautiche dalla costa libica.

Donadel, acquistando un costoso servizio di tracking sul sito MarineTraffic.com, incrocia i dati di navigazione delle navi di soccorso con le notizie riportate dalla stampa. In tutti i casi, benché le notizie riferiscano di soccorsi effettuati nel Canale di Sicilia, le navi arrivano invece a poche miglia al largo di Tripoli per fare poi ritorno in Sicilia, a Lampedusa o Malta: emblematico il caso della nave Golfo Azzurro, oggi al servizio della ONG olandese “Boat Refugee Foundation”, che nell’arco di sessanta giorni compie lo stesso tracciato, dalla Sicilia alla Libia, senza mai passare per il canale; ben fuori, dunque, dalle acque territoriali e in piena violazione della Convenzione ONU sui diritti del mare, la quale dice che i soccorsi in acque internazionali devono concludersi nel porto più vicino.

Donaldel parla anche del programma Mare Nostrum, notando che dalla sua entrata in vigore i morti in mare sono vistosamente aumentati. Perché? Per il blogger, la “garanzia” del soccorso in mare spinge i trafficanti a mettere le persone su imbarcazioni meno sicure e più soggette al naufragio; e parlando di denaro, Donadel evidenzia l’enorme costo sostenuto per l’operazione (oltre 3 miliardi di Euro) e quanto costino invece le espulsioni, oltre 4000 € a persona.

Cosa suggerisce ciò? L’esistenza di forte business delle cooperative e dei centri di accoglienza, già evidenziato nel libro “Profugopoli” di Mario Giordano, e un oscuro sospetto più volte sollevato anche dalla stessa agenzia Frontex: le ONG e i trafficanti di esseri umani sono in contatto per il recupero dei migranti in mare. [2][3][4] Ora che il video di Donadel è giunto all’attenzione dei media e della politica, non resta che chiedere con più forza spiegazioni su chi sostiene, sia col denaro che con la propaganda, l’immigrazione clandestina.

(di Federico Bezzi)

1) https://www.youtube.com/watch?v=dP4rYgJKo_w
2) http://www.analisidifesa.it/…/frontex-ong-complici-involon…/
3) http://www.analisidifesa.it/…/frontex-organizzazioni-umani…/
4) http://www.ilgiornale.it/…/leuropa-smaschera-ong-aiutano-sc…