I 5 Stelle non hanno nessuna intenzione di governare: ecco perché

A Roma il Movimento 5 stelle si gioca la propria credibilità politica e quindi il consenso degli elettori. Ma siamo sicuri che a Grillo ed ai vertici del Movimento interessi davvero aumentare la propria base elettorale ed aspirare a governare il Paese?

La risposta è “No”. E vi spieghiamo subito il perché.

Il M5S nasce come partito d’opposizione, ha basato la propria forza politica sul contrasto all’attuale classe dirigente, facendo da catalizzatore del grave disagio che vive la Nazione. Non ha le competenze per porsi alla guida di un governo, di una regione e né tantomeno di una città così disastrata come Roma; questo Beppe Grillo lo sa benissimo, come lo sanno bene anche i vertici del partito.

Allora perché candidarsi e addirittura vincere a Roma? Semplice, a nessuno spaventa il fallimento e – a maggior ragione – il rischio concreto di perdere consensi per via di scandali vari, come quelli delle ultime settimane sulle nomine del Sindaco e sulle polizze in cui quest’ultimo figura come beneficiario.

Quello che invece spaventa è il superamento della soglia del 40% alle prossime elezioni politiche, che metterebbe il M5S davanti all’onere di formare un governo e quindi passare dalle parole ai fatti, trovando soluzioni concrete e praticabili ai problemi del Paese, inziando a prendere posizioni nette rispetto a tematiche chiave, come economia, immigrazione e politica estera. Dunque ben venga fallire e perdere un po’ di consensi se questo può scongiurare – un domani – di avere la maggioranza in Parlamento.

La verità è che il M5S vuole restare all’opposizione e tenersi lontano dalla possibilità concreta di vincere le elezioni politiche assumendosi la responsabilità di governare l’Italia, responsabilità che né Grillo e né i vertici del M5S vogliono prendersi e che mai si prenderanno, per inesperienza, incapacità e assenza di idee chiare sulle politiche da attuare. Stare all’opposizione è decisamente più comodo e soprattutto alla portata di una forza politica così promiscua, confusa e senza una linea d’azione ben delineata.

(di Carmine Savoia)